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Cronaca Trevignano

Crac Officine Zanatta: cinque anni di carcere al commercialista Paolo Signifredi

Condannato per bancarotta fraudolenta il 53enne parmigiano considerato vicino alla 'ndrangheta. Stefano Zanatta ha patteggiato due anni e dieci mesi, il fratello Paolo andrà a processo

TREVIGNANO Primi verdetti per il crac della ex Officine Zanatta, ora Nodo srl, azienda di produzione serramenti di Falzè di Trevignano dichiarata fallita nel dicembre del 2014. La condanna più pesante, inflitta con rito abbreviato, riguarda Paolo Signifredi, discusso imprenditore parmigiano di 53 anni, difeso d'ufficio dall'avvocato Valentina Pignata, che ha rimediato una pena di 5 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e il pagamento di un milione di euro a titolo di risarcimento da versare al curatore fallimentare, costituitosi parte civile con l'avvocato Fabio Venturino.

Le strade dei due ex proprietari dell'azienda, i fratelli Zanatta difesi dall'avvocato Paolo Nieri, si sono invece divise almeno a livello processuale: Stefano, 53 anni, ha chiuso i conti con la giustizia ottenendo un patteggiamento della pena a due anni e dieci mesi di reclusione mentre Paolo, 59 anni, è stato rinviato a giudizio e dovrà affrontare il processo. Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Treviso, che nell'aprile scorso aveva arrestato Signifredi (coinvolto anche nella bancarotta della Dal Ben Tre di Monastier) e messo agli arresti domiciliari i fratelli Zanatta, dietro il fallimento dell'azienda non ci sarebbe stata la crisi economica ma un disegno preciso per distrarre beni dalla ditta per circa 5 milioni di euro.

Tutto sarebbe cominciato nel 2008 quando i due titolari avrebbero iniziato a distrarre il patrimonio dell'azienda con bonifici bancari e spostamento delle attrezzature in Romania, dove attualmente risultano residenti. Nel 2014 ci sarebbe stata invece la decisione, annunciata agli operai, di affidarsi a un imprenditore che avrebbe dovuto portare nuove risorse e rilanciare la ditta. Quell’imprenditore era appunto Signifredi, attualmente collaboratore di giustizia e ritenuto legato a clan mafiosi della Calabria. Il suo ruolo sarebbe stato quello di termine lo spolpamento dell'azienda fino al fallimento.

Lo scorso aprile, un paio di giorni dopo la notifica in carcere del nuovo ordine d'arresto per il crac della Officine Zanatta, Signifredi era stato condannato dal tribunale di Brescia a sei anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione.  

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