Veneto Banca, Don Torta scrive al sindaco: "Immobile a favore della collettività"
"sarebbe sicuramente cosa positiva che l’amministrazione di Montebelluna - afferma il gruppo "Don Torta" - acquisisse gratuitamente la proprietà dell’immobile di piazza Dall’Armi"
MONTEBELLUNA Il Coordinamento Don Torta dà il “disco verde” al Comune di Montebelluna affinché il sindaco Marzio Favero tratti per recuperare la sede di Veneto Banca all’uso pubblico della comunità dell’intero bacino montebellunese. “Era mia massima preoccupazione, - commenta il primo cittadino - come ho spiegato in Commissione prima e in Consiglio comunale poi, che l’ipotesi di acquisizione dell’immobile non fosse osteggiata dalle associazioni che rappresentano quei soci che vivono ancora in carne viva le ferite profonde per la crisi, prima, e la messa in liquidazione poi, di Veneto Banca. Parliamoci chiaramente: i soci risparmiatori con la loro cultura del sacrificio, hanno consentito nel corso di decenni non solo la crescita della Banca, ma anche del sistema di imprese che ha fatto la ricchezza di questo territorio".
"Al loro dramma né il governo, né il parlamento hanno dato risposta. - continua Favero - In alcun modo un eventuale passaggio al Comune dell’immobile potrebbe essere considerato un indennizzo. Piuttosto, come il coordinamento Don Torta ha spiegato con chiarezza, l’obiettivo è che un immobile che i soci sentono come casa loro, invece di andare allo Stato, venga almeno conservato alla comunità di cui fanno parte. Ringrazio per questa presa di posizione molto razionale e al contempo tutt’altro che facile, assunta all’insegna del vecchio principio giuridico che fra i due mali è sempre preferibile scegliere il minore e che se l’immobile non può servire per ristorare i soci, almeno non venga utilizzato per ricompensare lo Stato".
Prende la parola anche il Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “Don Enrico Torta” coordinato da Il presidente onorario Don Enrico Torta e Il presidente Andrea Arman: "Nel dibattito che si è aperto sulla possibilità per le amministrazioni comunali di acquisire gli immobili storici già appartenuti alle Banche -Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca-, oggi in liquidazione coatta amministrativa, e con particolare riferimento alla ipotesi che la sede Veneto Banca di Piazza Dall’Armi possa entrare nel patrimonio del Comune di Montebelluna, di seguito espongo l’opinione dell’associazione di risparmiatori che rappresento"
"Il Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico Torta” ritiene che sarebbe sicuramente cosa positiva che l’amministrazione di Montebelluna - continua il coordinamento in una nota - acquisisse gratuitamente la proprietà dell’immobile di piazza Dall’Armi. Premesso che ciò eviterebbe anche il rischio che tale immobile entri nel patrimonio dello stato o di qualche multinazionale che ne snaturerebbe la storia e condizionerebbe l’intera vita della città stante la centralità del manufatto, i risparmiatori osservano che a fronte dell’evidente volontà del sistema socio politico finanziario di far dimenticare in fretta il disastro delle popolari venete – Veneto Banca e Banca popolare di Vicenza -, quanto accaduto non debba essere dimenticato e debba rimanere un segno a perpetua memoria affinché non accada più".
"I risparmiatori, quindi, - continuano i presidenti del gruppo "Don Torta" - rinunciano all’incasso sull’eventuale vendita dell’immobile di Veneto Banca perché tutti sappiano, anche le future generazioni, che degli onesti cittadini sono stati privati del frutto di una e più vite di onesto lavoro. Ciò è potuto accadere per volontà del governo Renzi e per assenza di controlli da parte di Banca d’Italia e Consob. I risparmiatori veneti sono stati usati come cavie nel grande esperimento socio finanziario di trasferimento della ricchezza dai risparmiatori alla grande finanza. In quello stabile, che forse verrà acquisito al comune, dovrà, quindi, trovare spazio una lapide commemorativa del sacrificio dei risparmiatori ed una che ricostruisca e narri, sulla scorta dell’opinione di un’apposita commissione cui facciano parte anche ed in numero consistente i rappresentanti dei risparmiatori, a perenne memoria quanto i risparmiatori hanno subito. Vi dovrà essere una riserva di destinazione affinché i risparmiatori organizzati ed i loro eredi abbiano la possibilità d usare dell’ex sede di Veneto Banca in forma gratuita. Lo spazio pubblico dovrà essere intitolato “ai Risparmiatori Veneti imbrogliati dai banchieri, dallo stato italiano e derubati per volontà del governo Renzi” - conclude il coordinamento "Don Torta".