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Cronaca

Dosson di Casier: un convegno con Banca di Monastier e del Sile sulle prospettive per le aziende del radicchio rosso

L'incontro tecnico si terrà presso lo stand della Festa del Radicchio, di cui la Bcc è anche sponsor, venerdì sera 27 gennaio alle ore 18.15.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Un convegno per riflettere sulle prospettive di mercato e sulle tendenze di consumo del Radicchio Rosso di Treviso, il prelibato "fiore che si mangia". Se ne discuterà con i produttori venerdì sera 27 gennaio a partire dalle ore 18.15 presso lo stand della Festa del Radicchio Rosso di Dosson di Casier, dove si tratterà di "Opportunità e nuove sfide per le aziende del Radicchio Rosso. Il sostegno di Banca di Monastier e del Sile". Il convegno è organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo, insieme all'Associazione Produttori Radicchio Rosso di Dosson, ed è rivolto espressamente ai coltivatori locali. Dopo il saluto del direttore generale della Bcc, Arturo Miotto, interverranno Roberto Pinton (direttore tecnico di AssoBio, associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti naturali) che parlerà di "Tendenze e mercato delle produzioni ortofrutticole biologiche" e Mauro Conti (direttore generale BIT spa, società del sistema del Credito Cooperativo per l'Agricoltura, agroalimentare e ambiente) che tratterà il tema "Innovazione, aggregazione e sostenibilità. Il sostegno del Credito Cooperativo". "È il secondo anno che organizziamo un convegno tecnico di questo genere all'interno di una delle principali manifestazioni locali dedicate al Radicchio Rosso di Treviso, festa che sosteniamo anche come sponsor" - commenta Renzo Canal, presidente di Banca di Monastier e del Sile Credito Cooperativo. "Il settore primario e i suoi imprenditori da sempre costituiscono un ambito fondamentale per la nostra banca e per lo sviluppo del territorio, un settore da valorizzare e sostenere, poiché i prodotti agricoli locali sono i primi ambasciatori del Made in Italy nel mondo".

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