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Cronaca

"Abbiamo amici rom", truffe e minacce alle aziende trevigiane

Due stranieri di circa 45 anni si stanno aggirando, con aria intimidatoria, tra le imprese del territorio presentandosi come rappresentanti di una ditta spagnola e proponendo nuovi metodi di affilatura dei metalli

Hanno inventato una truffa bella e buona, due rom che si aggirano nelle aziende del trevigiano.

Si tratta di un uomo e una donna di circa 45 anni, che si muovono in coppia spacciandosi per rappresentanti di una ditta spagnola e pubblicizzano un nuovo modo di affilare lamine e metalli.

Una delle segnalazioni arrivate alla polizia di Treviso risale a mercoledì: il titolare di una ditta che produce nidi d’ape in cartoncino si è visto proporre una nuova metodologia di affilatura, con tanto di esempio pratico su di una moneta da dieci centesimi. I due rom, dopo il rifiuto da parte dell’impresario, l’hanno pregato di dar loro del materiale inutilizzato, ripresentandosi dopo qualche ora e chiedendo un conto di ben 400 euro.

Alla richiesta del titolare di andarsene, poiché non era stato loro commissionato nulla, sono partite le minacce: “Abbiamo molti amici rom”, “Lei stia attento perché potrebbe subire dei furti”, “Succederà qualcosa se chiama la polizia”.

Altre tre le aziende colpite dai due giostrai:  una ditta di riciclo metalli e due imprese edili di Treviso Nord.

La polizia sta indagando per identificare i due soggetti che, in queste ore, si aggirano tra le imprese della Marca con aria minacciosa.

Coinvolti dalle forze dell’ordine anche Confartigianato e Unindustria, in modo che possano dare l’allarme tra le aziende associate. 

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