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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Embargo russo, le aziende in ginocchio, Bisinella: "Stop a sanzioni"

La senatrice della Lega Nord Patrizia Bisinella: "L'Italia deve lavorare per l’immediato stop alle sanzioni nei confronti della Russia"

TREVISO – Stop immediato alle sanzioni dell’Unione Europea alla Russia: è questa l’unica strada da perseguire secondo la senatrice della Lega Nord Patrizia Bisinella per evitare la chiusura di una miriade di aziende locali. La parlamentare trevigiana interviene sull’argomento alla luce dell’incontro tenutosi questa mattina nella sede del Consiglio Regionale del Veneto a Palazzo Ferro Fini a Venezia, dove i politici veneti sono stati chiamati per un confronto sul grave problema dell’embargo russo sui prodotti agroalimentari italiani. «L’embargo sta già mettendo in ginocchio molte ditte locali che vedono nella Russia il proprio mercato di riferimento – afferma Patrizia Bisinella -. L’unica speranza per le imprese trevigiane è che l’Italia si faccia sentire a livello europeo, lavorando per l’immediato stop alle sanzioni nei confronti della Russia».

Se non saranno rese nulle le misure restrittive verso la Russia da parte dell’Unione Europea,  ci sono i presupposti per un allargamento dell’embargo, che potrebbe coinvolgere anche altri settori. «Il blocco delle importazioni di prodotti agroalimentari da parte della Russia potrebbe rappresentare solo una prima reazione – avverte Bisinella –. È immaginabile, e su questo ci sono già dei segnali, che l’embargo venga esteso anche ad altre tipologie di prodotto, aggravando ulteriormente una situazione già molto critica. Le risorse messe a disposizione per far fronte ai danni provocati dall’embargo sono solo un palliativo che non servirà a salvare i posti di lavoro. Per non parlare del fatto che quando l’embargo non ci sarà più probabilmente la Russia continuerà ad importare dalle aziende che prenderanno il posto delle nostre in questo periodo. L’Italia, in Unione Europea, deve incominciare a difendere gli interessi delle proprie aziende e del proprio mercato e non mostrarsi sempre succube degli interessi di altre potenze. In parlamento il nostro gruppo lavorerà proprio per incentivare una presa di posizione forte e soprattutto veloce che vada in questo senso».

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