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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mansuè

L'ex Presidente Setten del Treviso finisce nei guai: perde al casinò e simula un furto

Questo quanto emerso in Tribunale dopo che l'uomo aveva sporto denuncia nei confronti di un casinò croato, reo a suo dire di avergli rubato un assegno

MANSUE' Ancora guai per l'ex Presidente del Treviso Calcio, quell'Ettore Setten ormai inviso alla stragrande maggioranza dei trevigiani per aver lasciato in passato la squadra della città con debiti milionari, tanto da dover essere dichiarata fallita. Nessuno però si sarebbe mai immaginato, come riporta "il Gazzettino", che l'imprenditore fosse anche dedito alla "truffa". Come infatti è risaltato in una prima udienza in Tribunale, Setten nel 2013 avrebbe, ormai senza alcun dubbio, inscenato il furto di un assegno da 2mila euro da parte di un casinò croato con l'obiettivo di non versare quanto dovuto.

Setten si era infatti recato in Croazia per una giornata di relax e a fine serata aveva deciso di fare una visita ad un casinò locale per provare il brivido del gioco d'azzardo e dove era già molto conosciuto. Dopo qualche ora però l'imprenditore, forse perchè a corto di denaro o perchè colpito da importanti perdite, ha chiesto un assegno da 2mila euro ad un amico di Villorba, come credito al fine di ottenere dal casinò ulteriori fiches. L'accordo con i gestori del locale sarebbe stato quello di consegnare l'assegno per poi ritirarlo il giorno successivo dopo aver versato i contanti corrispettivi, senza quindi che il casinò procedesse all'incasso dello stesso. Da quanto emerso però dalle indagini, Setten per diversi giorni non si sarebbe presentato al casinò, tanto che lo stesso avrebbe quindi alla fine incassato l'assegno attraverso una banca croata a copertura dei debiti della serata di Setten.

L'attuale 68enne trevigiano però, all'epoca dei fatti residente a Mansuè, nel frattempo si era recato dai carabinieri della stazione di Fontanelle per denunciare il furto dell'assegno durante la serata croata, il tutto pare con l'obiettivo di evitare il pagamento di quanto dovuto. Qualcosa però nella versione dell'imprenditore non quadrava e i militari hanno così presto scoperto la "verità", tanto che successivamente la Procura di Treviso ha aperto un'indagine e, dopo aver raccolto prove che sarebbero risultate inequivocabili, ha iscritto nel registro degli indagati Ettore Setten per simulazione di reato (pena che potrebbe costargli fino a 3 anni di carcere). Non si è mai invece costituito parte civile l'amico di Villorba, parte lesa di tutta questa vicenda.

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