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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Conegliano

Evasione milionaria nel mondo del rally trevigiano: 100 gli indagati

La guardia di finanza di Treviso ha scoperto un'evasione di 27 milioni al fisco e un giro di fatture false per 10 milioni in tutto il nord Italia

CONEGLIANO Hanno evaso il fisco per oltre 27 milioni di euro nell'arco di una decina di anni, emettendo anche fatture false per un giro da 10 milioni con la compiacenza di un centinaio di aziende del nord Italia. Nel mirino della guardia di finanza di Conegliano sono finite cinque società di rally, appartenenti ad un unico soggettodi cui una fittiziamente straniera con sede in Austria, una dilettantistica alla quale è stato disconosciuto il regime contabile agevolato e tre invece completamente sconosciute al fisco.

Secondo le ricostruzioni effettuate dai militari delle Fiamme Gialle nell'operazione "Pit-Stop" (circa 80 reparti coinvolti in tutta Italia per un totale di 130 segnalazioni), tutte queste società sportive sarebbero da ricondurre ad un unico e ben noto imprenditore cinquantenne del Coneglianese conosciuto in tutta la Marca e non solo come il "Guru del rally" per le sue sponsorizzazioni nelle gare automobilistiche italiane ed internazionali. Questi team, nello specifico, si è scoperto essere oggetto di reali fatture con lo sponsor di turno, ma poi l'uomo ne ometteva il contenuto nella dichiarazione dei redditi evitando così il pagamento delle rispettive tasse. Sistema evasivo, quello della falsa fatturazione sulle sponsorizzazioni, che si basava poi sulla restituzione di denaro contante pari al 50% dell’imponibile indicato in fattura, tutto tramite giornalieri prelievi di denaro contante. Questo era il principale motivo che invogliava i clienti ad “affezionarsi” a tale forma di pubblicità, tanto da seguire negli anni le varie società succedutesi, sebbene queste cambiassero denominazione, sede ed amministratore. Il sistema, ben oliato nel tempo, accontentava entrambi le parti: il cliente otteneva liquidità occulta di denaro contante ed il fornitore conseguiva i finanziamenti necessari, altrimenti irraggiungibili, per svolgere le manifestazioni in tutto il mondo (Mondiale Wrc in Argentina, Spagna, Finlandia e Nuova Zelanda) ed ottenere il proprio profitto.

A rendere però ancora più oscuro il tutto ci sarebbero un centinaio di aziende in tutto il nord Italia che, pur consapevoli dell'evasione realizzata, aiutavano le imprese in questione nell'emissione di fatture false. Inoltre, a finire nella rete della finanza è stato anche un importante istituto di credito che avrebbe omesso di segnalare operazioni contabili per almeno un milione di euro. In ogni caso l'imprenditore è stato denunciato per omessa dichiarazione dei redditi, per distruzione/occultamento di documenti contabili e per emissione di fatture inesistenti, mentre i clienti coinvolti sono stati perseguiti per aver collaborato in questo circolo vizioso ed illegale, anche se alcuni tra questi hanno già pagato le sanzioni amministrative loro comminate.

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