rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Crocetta del Montello

Ex Carrel, sindacati in allarme: "A rischio 70 posti di lavoro"

L’azienda di Crocetta del Montello, acquisita dalla famiglia Del Siena, è in concordato preventivo. I sindacati lanciano l'allarme

CROCETTA DEL MONTELLO – Settanta posti di lavoro a rischio. Settanta persone anche con famiglie a carico che rischiano di rimanere a casa. A lanciare l’allarme sono i sindacati. “Camiceria Italiana S.p.A.” è la denominazione che da qualche mese ha sostituito il nome a tutti noto di “Carrel S.p.A” di Crocetta del Montello, azienda da sempre leader nel settore della produzione di camicie, una vera e propria eccellenza nazionale che occupa attualmente una settantina di dipendenti, manodopera altamente specializzata in una produzione ad altissima qualità manifatturiera. “Negli ultimi anni l’azienda ha attraversato non poche difficoltà legate alla crisi del settore manifatturiero che, grazie anche all’importante contrattazione sindacale, sono sempre state gestite con responsabilità, attraverso l’utilizzo della Cassa Integrazione Ordinaria – si legge in una nota dei sindacati -.  Dal dicembre 2013 è stata richiesta però la Cigs, intervento straordinario dovuto all’esaurimento della cassa ordinaria, e la situazione è, di li a poco, precipitata”. “Dal marzo 2014 l’azienda non è più stata in grado di anticipare stipendi e Cigs e, nel giugno scorso, ha depositato domanda presso il Tribunale di Arezzo per la richiesta di Ammissione al Concordato Preventivo. –dichiarano Gianni Boato Femca Cisl Belluno Treviso e Wilma Campaner Filctem Cgil Treviso - a tutt’oggi, per effetto della richiesta di concordato liquidatorio, che significa la cessazione dell’attività di Camiceria Italiana SpA, i dipendenti attendono ancora gli stipendi di aprile, maggio e giugno, oltre a rischiare definitivamente il posto di lavoro.”

“Lo scorso 21 novembre il Tribunale di Arezzo ha emesso il decreto di ammissione in concordato della “Camiceria Italiana SpA” , che apre alla possibilità di un nuovo anno di cassa integrazione. Serve però disponibilità e volontà di chi ha in gestione l’Azienda in questa fase, di avviare le pratiche in maniera celere ed efficace – affermano con forza Boato e Campaner delle categorie del tessile – Il nostro obiettivo è salvaguardare i 70 posti di lavoro e mantenere una produzione di alta qualità sul territorio.”

LA STORIA RACCONTATA DAL SINDACATO All’inizio degli anni 2000 l’azienda, diretta fino a quel momento da Antonio Cinel, veniva acquisita dalla famiglia dei Del Siena di San Sepolcro di Arezzo. Dopo anni di difficoltà, dovuta alla crisi che si è pesantemente riversata sul settore manifatturiero e di conseguenza sui consumi, in particolare in questi ultimi 5 anni, gli accordi sindacali hanno permesso ai dipendenti di lavorare quando c'erano gli ordinativi e di rimanere in cassa integrazione nei periodi di minor flusso, lavorare meno ma lavorare tutti (questo è sempre stato il fulcro degli accordi). L'azienda quindi, grazie al sindacato e alle lavoratrici e lavoratori, ha superato non senza fatica questi anni di crisi, senza mai dare  segnali di sofferenza dal punto di vista della liquidità e della sua stabilità. Dal Dicembre 2013, esaurita la possibilità di usare la Cassa integrazione Ordinaria l'azienda ha fatto richiesta al Ministero della concessione di un anno di Cassa integrazione Straordinaria, attraverso la quale poter continuare un processo di lavoro ridotto (lavorare 2 o 3 giorni la settimana), pertanto il 27 Novembre del 2013  l’azienda Carrel S.p.a, nella persona di Marco Del Siena,  ha incontrato presso la provincia di Treviso le scriventi organizzazioni sindacali, avanzando la richiesta di CIGS al Ministero delle politiche del lavoro per il periodo 02 Dicembre 2013 - 01 Dicembre 2014  e garantendo l’anticipo degli importi di CIGS a titolo di prestito oneroso a tutti i dipendenti collocati in Cassa Integrazione Straordinaria, con un segnale di chiara capacità di fare fronte all'esposizione di liquidità per circa 8 mesi (prima che l'Inps liquidasse gli importi dovuti). Dal Marzo 2014 l'azienda non è stata più in grado di pagare gli stipendi e gli anticipi di cassa Integrazione Straordinaria (approvata dal ministero in data 04/06/2014). La situazione quindi pare precipitare quando il 09 Luglio 2014,  presso la sede di Crocetta del Montello,  il dott. Marco del Siena ha informato la RSU aziendali e le organizzazioni sindacali che con data 26 Giugno 2014 l’azienda aveva depositato domanda presso il Tribunale di Arezzo per la richiesta di Ammissione al Concordato Preventivo di tipo liquidatorio, che significa quindi la completa cessazione dell’attività produttiva.

“Da quel momento abbiamo cercato di attivare l’ulteriore utilizzo degli ammortizzatori sociali e avanzato richiesta all'Inps del pagamento diretto ai dipendenti delle somme derivanti da Cassa Integrazione –proseguono Boato e Campaner – Abbiano altresì chiesto alla proprietà di attivarsi per poter verificare potenziali offerte di acquirenti per rimettere in moto la produzione nello stabilimento di Crocetta del Montello.” “Registriamo però ulteriori difficoltà  dovute al fatto che i professionisti coinvolti nel concordato sono di Arezzo e le richieste vengono avanzate attraverso lo stesso Tribunale aretino, e notiamo uno scarso impegno da parte del pool di avvocati che sta seguendo la vertenza, per rendere la procedura fluida o per trovare nuovi acquirenti – tuonano  Gianni Boato Femca e Wilma Campaner Filctem - In data 21 Novembre 2014 il Tribunale di Arezzo ha emesso il decreto di ammissione, con il quale a questo punto si potrà fare richiesta di un nuovo anno di cassa integrazione al Ministero, attraverso gli uffici in Provincia di Treviso. Per fare questo però, occorre la volontà di chi gestisce l'azienda in questo periodo di concordato per avviare in maniera efficace l’accordo.” “Quello che oggi ci preoccupa di più è il rischio di perdere 70 posti di lavoro, con professionalità altamente qualificate che non devono essere disperse. – Concludono Boato e Campaner – Lo  stabilimento di Crocetta inoltre è moderno e appetibile e, insieme alla specializzazione dei lavoratori, può rappresentare una grande risorsa per il territorio. Crediamo infatti che, chiarita la vicenda che presenta aspetti ancora fumosi, l'azienda in vendita possa essere acquistata da chi abbia volontà e possibilità di far ripartire una produzione di qualità e di nicchia. Occorre, in questo caso,  imprenditorialità seria, ordinativi e un aiuto da parte del credito Bancario.”

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ex Carrel, sindacati in allarme: "A rischio 70 posti di lavoro"

TrevisoToday è in caricamento