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“Farmaci per la salute delle donne": successo per il convegno medico in centro a Treviso

Ricerca e sperimentazione devono guardare anche alla salute femminile: ecco quanto al centro dell'incontro trevigiano sulla medicina di genere organizzato dal Moica Veneto

TREVISO Le donne si ammalano tre volte in più dell'uomo di artrosi alle ginocchia, due volte in più di artrosi alla mano rispetto all'uomo. Così come le donne hanno un rischio maggiore, 50% in più, di sviluppare reazioni avverse ai farmaci dell'uomo.  Senza contare che è la donna a vivere almeno 5 anni in più in media rispetto all'uomo dopo i 70 anni di età e sicuramente non in salute. Sono solo alcuni dati emersi durante il convegno “Farmaci per la salute delle donne: a che punto è la ricerca scientifica?” organizzato dal Moica Veneto a Palazzo dei 300  Treviso.

Un'occasione per fare il punto della situazione sulla ricerca e applicazione della medicina di genere. Fino ad oggi infatti i farmaci sono stati impropriamente testati solo sugli uomini nonostante siano diverse le reazioni e l'utilizzo dei farmaci tra donna e uomo. Secondo i dati a disposizione dei primi studi di farmacologia di genere le donne sono maggiori consumatrici di antidepressivi e antibiotici (soprattutto al Sud Italia) mentre gli uomini prendono più farmaci cardiovascolari. Quanto alla predisposizione alle malattie le donne hanno un alto fattore di rischio nello sviluppo della demenza senile e il doppio dell'uomo di sviluppare l'Alzheimer. Questo proprio per differenze genetiche, ma anche perchè le posologie sono studiate per soggetti maschili, le donne sono sottoposte a fluttuazioni ormonali e naturalmente c'è una carenza di studi preclinici.

Senza contare che la donna, per esempio, assorbe più ferro sia a stomaco pieno e vuoto dell'uomo e le medicine transitano lungo il colon 30 ore nell'uomo, 39 ore nella donna. “Ecco perchè – ha spiegato Giovannella Baggio Presidente del Centro Studi Nazionale su salute e medicina di genere - è sempre più necessario che tutte le branche della medicina abbraccino la medicina di genere. Bisogna fare uno passo successivo ossia passare dalla  medicina di genere a medicina di genere specifica in cui tra l'altro si deve guardare non alla donna e all'uomo ma al singolo individuo. Che significa condurre sperimentazioni nei due generi così come dare differenti prescrizioni all'uomo uomo e alla donna”.

Una strada comunque già intrapresa dalla maggior parte delle case farmaceutiche. Una su due in Italia infatti conduce ricerche sulla medicina di genere anche se mancano ancora fondi specifici, in particolare sulla sperimentazione della medicina di genere, come ha spiegato l'onorevole Paola Boldrini della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati nonché prima firmataria della Proposta di legge n.3603 'Disposizioni per favorire l'applicazione e la diffusione della medicina di genere'. Una proposta di legge che sarà presentata alla Camera dei deputati questa settimana come emendamento di legge nel ddl Lorenzin per passare poi al Senato e che va a tracciare un altro capitolo sulle differenze e rispetto dei generi anche sul versante della salute.

“Abbiamo trovato un escamotage – ha spiegato l'onorevole Boldrini – per fare passare più velocemente la proposta di legge sulla medicina di genere inserendola nel Ddl Lorenzin. Nel Ddl infatti all'articolo 1 si parla di sperimentazione della medicina di genere e nell'articolo 3 c'è il contenuto della proposta di legge ossia la divulgazione, formazione e ricerca e diffusione della medicina di genere per arrivare ad una migliore appropriatezza nelle cure e nelle terapie sia per gli uomini che per le donne”.

Un esempio virtuoso di ricerca e comunicazione sulla medicina di genere è sicuramente la multinazionale farmaceutica svizzera Novartis. Oltre a condurre ricerche sulla medicina di genere da anni Novartis può vantare l'unica rivista sulla medicina di genere in Italia The Italia journal of gender- specific medicine https://www.gendermedjournal.it/ in inglese e italiano. Ad organizzare l'evento il Moica Veneto e di Treviso da 35 anni impegnato anche nella prevenzione della salute  assieme all'associazione Innovation Future School da sempre aperta alle sperimentazioni e novità. In apertura il saluto istituzionale del sindaco di Treviso Giovanni Manildo e del Prefetto di Treviso Laura Lega.

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