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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ville, auto di lusso, Rolex. E le indagini continuano: "Il tesoro di Maniero potrebbe essere più esteso

Un patrimonio che vale 17 milioni, ma potrebbe esserci dell'altro. Coinvolti l'ex cognato del boss e un broker finanziario. Soldi sporchi guadagnati tra l'82 e il '95. Dazioni fino al 2015

VENEZIA Un patrimonio di valore altissimo composto da automobili di lusso, ville, oggetti pregiati. E che potrebbe rivelarsi ancora più ingente. È il tesoro di Felice Maniero, posto in queste ore sotto il vincolo di sequestro preventivo dopo che lo stesso ex boss della Mala del Brenta ha rivelato agli inquirenti quanto aveva accumulato in anni di carriera criminale. Sotto sequestro tre ville in Toscana a Santa Croce sull'Arno, a Fucecchio, a Marina di Pietrasanta. Tra queste l'abitazione attuale di Riccardo Di Cicco (l'ex marito della sorella di Maniero, ora in arresto) e 7 auto di lusso: Bmw, Lancia, Audi, Ford. Nonché 10 polizze assicurative.

Recuperati anche una serie di orologi di marca di pregio (Cartier, Lanco, Rolex), 90mila euro in contanti (parte in una cassetta di sicurezza intestata all'attuale compagna di Di Cicco, parte al figlio di primo letto); gioielli e preziosi, quadri e oggetti d'arte, affreschi, lampadari di Murano e mobilia stile Impero, impianti di amplificazione, addirittura un cavallo acquistato nel 2008. Materiale il cui valore deve ancora in parte essere stimato. Si è andati a "bloccare" quanto potrebbe essere stato acquistato con i soldi di cui Felicetto non aveva mai parlato agli inquirenti da quando iniziò a collaborare. Una sorta di "bancomat" da cui attingere in caso di bisogno. Lui e la famiglia, come la sorella e la madre.

Ha spiegato il procuratore aggiunto di Venezia Adelchi D'Ippolito nel corso della conferenza stampa di mercoledì: "L'indagine, che sta proseguendo, prende le mosse dalle dichiarazioni spontanee di Felice Maniero, che si è presentato a marzo 2016 negli uffici della procura e ha riferito in merito al riciclaggio del patrimonio che aveva accumulato negli anni in cui era a capo della Mala del Brenta. In particolare spiegò di avere consegnato tra il 1982 e il 1995 all'ex marito della sorella Noretta Maniero una somma pari a 33 miliardi delle vecchie lire". Ma le dazioni sarebbero proseguite anche in tempi più recenti, l'ultima a estate 2015. Dopodiché per riciclare il denaro è stato coinvolto il promotore finanziario Michele Brotini, anche lui finito in manette martedì. Accertamenti sono in corso per capire se possa configurarsi all'orizzonte il reato di autoriciclaggio per Maniero, almeno per le dazioni posteriori al 1 gennaio 2015. L'ex boss non è comunque indagato.

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