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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Senza gambe nè braccia dopo 7 anni ottiene patente per la moto

Privato di gambe e braccia da una malattia, dopo sette anni di braccio di ferro con la burocrazia Fulvio Marotto, ex carrozziere trevigiano, è riuscito a ottenere la patente per la moto

Una battaglia durata sette anni per far prevalere il sogno sulla burocrazia: Fulvio Marotto, ex carrozziere di Treviso, ha ottenuto oggi, nuovamente, la patente per la moto sebbene sia privo di tutti e quattro gli arti.

La passione del 45enne trevigiano per la motocicletta è stata più forte della malattia che nove anni fa gli ha portato via sia le mani che le gambe. Nel 2003 Marotto dopo mesi di ricovero in ospedale, in bilico tra la vita e la morte, ha subito l'amputazione degli arti a causa di una broncopolmonite trascurata.

Ma già dal letto del nosocomio l'ex carrozziere meditava sul modo per tornare a correre con la sua moto. La patente B speciale per l'auto l'aveva già ottenuta, ma mancava quella per lui più importante.

Marotto riesce a guidare diversi altri mezzi che non hanno bisogno di patente, come la bicicletta o la motoslitta, grazie a speciali protesi degli arti inferiori da lui stesso realizzate. E svariate sono anche i supporti tecnologici progettati dall'ex carrozziere, che potrebbero essere utili anche per i normodotati, come un brevetto per la sincronizzazione delle marce che gestisce anche la regolazione della pressione sulla frizione.

Quello di Marotto, secondo quanto riferito dall"Associazione "Idee in Movimento" che promuove le imprese di Fulvio, è il primo caso in Italia di una persona priva di mani e gambe che abbia ottenuto la patente per le moto.

L'iter burocratico è stato lungo ed estenuante, ma il 45enne non si è perso d'animo: alla fine la Motorizzazione di Treviso gli ha rilasciato l'agognata patente A, dopo che Marotto ha superato con successo un esame teorico e tecnico di 5 ore presso la Commissione Ministeriale dei Trasporti, a Roma.

Il problema da superare in realtà - ha spiegato Fulvio - era rappresentato dalla mancanza di una legislazione specifica sulla guida delle moto da parte delle persone pluriamputate.

"Quando nove anni fa ho cominciato a pensare di ritornare in moto - ha raccontato Marotto - la questione non era nemmeno concepibile. Guidare senza gambe e senza mani era fuori discussione. La mia difficoltà più grande comunque è stata battere la burocrazia. Dopo tre anni di lavoro la mia moto era già pronta. Gli altri sette anni sono stati una lotta impari contro uffici e leggi che tutelano i disabili solo in teoria e non verificano lo stato dei fatti e le capacità dei singoli".

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