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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Spariti 30 milioni dai caveau: perquisizioni a casa dei dirigenti

Dopo lo scandalo che ha coinvolto l'istituto di vigilanza di Silea cominciano anche le perquisizioni: al setaccio telefoni e computer

Giornata di perquisizioni domiciliari giovedì da parte della guardia di finanza di Treviso all’interno delle abitazioni di tre dirigenti del gruppo che gestisce il deposito del denaro delle banche di Silea. Le indagini proseguono per tentare di ricostruire il furto di 28 milioni di euro avvenuto pochi giorni fa all’interno dell’istituto di vigilanza. E proprio giovedì i dirigenti si sono visti suonare il campanello dalle fiamme gialle. Messi al setaccio i telefoni cellulari, i computer e tutta la documentazione che potrebbe in qualche modo favorire lo sviluppo delle indagini.

IL FURTO

L’operazione è stata lunga  e curata ai minimi dettagli: gli uomini della finanza hanno perquisito dodici sedi del gruppo, delle quali due si trovano nel Trevigiano. Difficile da credere per gli inquirenti che qualche ladro esterno possa essersi introdotto nei caveau, dotati di telecamere di sorveglianza, allarme interno ed esterno e filo spinato che circonda l’edificio. Piuttosto la Procura della Repubblica starebbe seguendo la pista interna (VEDI). Altra ipotesi, il denaro di Veneto Banca e Intesa San Paolo svanito nel nulla potrebbe essere custodito da un’altra parte.

Intanto c’è preoccupazione e amarezza da parte delle organizzazioni sindacali che temono per il futuro dei dipendenti dell’azienda. A seguito dell’inchiesta sulla sparizione di decine di milioni di euro potrebbero essere proprio i lavoratori a rimetterci. Dopo aver diseratato un incontro martedì sera, i vertici hanno rassicurato i sindacati sulla situazione dei dipendenti, riferendo che per ora non sarebbero in pericolo. (VEDI)

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