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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Come lo ricorderemo, i 10 fatti che hanno segnato il 2012 trevigiano

Dall'omicidio Simonetto alla strage di Pagnano; dalla crisi Panto al suicidio di Manuele Barbisan; la soppressione fallita della Provincia, la lotta all'evasione, la morte di Benetton Basket e la promozione del Treviso Calcio: cosa ricorderemo del 2012

Per tutto il mondo il 2012 resterà l’anno dei Maya e della fine del mondo.

Ma se nella Marca l’antica profezia sudamericana non ha attecchito più di tanto, la vera fine del mondo per i trevigiani è stato l’acuirsi della crisi economica, con una lunga serie di chiusure, scioperi e uno strascico di drammi che non può passare inosservato.

Dal punto di vista politico il 2012 potrebbe essere riassunto con due parole: spending review, con il suo carosello di tagli, tasse e riforme, più o meno temute e più o meno riuscite.

Di tagli si è parlato anche nel mondo sportivo, che ha visto la fine della gloriosa storia del Benetton Basket e l’inizio della travagliata avventura del Treviso Basket, mentre le maglie bianco-celesti varcavano le porte della serie C1.

OMICIDIO SIMONETTO – Non ha ancora varcato le porte del carcere, invece, il killer che il 7 febbraio ha freddato Emanuele Simonetto, operaio della Mistral di Pieve di Soligo. Simonetto è stato sorpreso all’uscita dal lavoro, mentre lasciava l’azienda in auto, e ucciso con un fucile da caccia.

Da mesi gli inquirenti indagano sul delitto che ha insanguinato l’inizio del 2012 trevigiano, ma a quasi un anno dalla morte del caporeparto l’assassino non ha ancora un volto né un movente.

SUICIDI – Sono note, invece, le motivazioni che hanno spinto Manuele Barbisan a impiccarsi nel suo bar di piazza San Vito, in centro storico a Treviso. manuele-barbisan-2Quello di Barbisan può essere assunto come caso emblematico della lunga serie di suicidi che ha caratterizzato l’anno che stiamo per salutare.

W l’Italia, dopo otto anni sono finalmente libero”: così recita il messaggio lasciato dal giovane imprenditore, messo in ginocchio dalla crisi come i molti altri trevigiani che hanno deciso di farla finita.

CASO PANTO – Crisi che ha portato sull’orlo del tracollo una delle più note aziende della Marca, leader nella produzione di serramenti: la Panto di San Biagio di Callalta.

Per tutto il mese di settembre i lavoratori dell’azienda, a digiuno di stipendi e tredicesima, hanno incrociato le braccia davanti all’ingresso dello stabilimento e organizzato proteste e iniziative per ottenere quanto dovuto. Dopo ore di tavoli, incontri e vertici, a ottobre  la Panto ha erogato i primi pagamenti arretrati e proposto la soluzione: liquidare la vecchia società per dare spazio a una nuova, con la partecipazione di soci arabi.

Soluzione difficile da far digerire ai lavoratori, in un primo momento, perché il progetto prevedeva l’assorbimento di appena metà del 118 dipendenti dell’azienda. Ostacolo che sembra essere stato superato la settimana precedente il Natale, con la promessa dell’assunzione di tutti i lavoratori.

EVASORI CERCASI – Dai lavoratori non retribuiti ai milioni di euro non dichiarati. Per le fiamme gialle il 2012 è stato un anno di super lavoro.

Bilanci truccati, fatture fasulle e milioni nascosti al fisco. Tra i casi più eclatanti emersi in provincia di Treviso quello di due società del settore del legno che in sette anni avrebbero evaso oltre 100 milioni di euro. Durante il blitz i finanzieri hanno scoperto nascondigli segreti per la contabilità parallela, creati dietro finte porte.

BYE BYE PROVINCIA – La seconda parola d’ordine del governo Monti, oltre alla lotta all’evasione, è stata “spending review”, che nella Marca ha portato lo spauracchio della soppressione della Provincia.

A luglio sono stati approvati i criteri per il riordino delle Province italiane e per Treviso è stata decretata la fine, a causa di una manciata di chilometri quadrati. Dopo l’iniziale ipotesi dell’accorpamento con Belluno, a ottobre la nuova cartina della penisola voleva la fusione di Treviso con Padova, mentre riprendeva vigore l’idea della costituzione del triangolo con Venezia.

incendio crocettaProgetti mandati in fumo dalle dimissioni del presidente del consiglio e dalla fine del governo tecnico, che ha lasciato la riorganizzazione delle province a metà.

NUBE NERA A CROCETTAA luglio il clima torrido non ha surriscaldato solo la politica. La siccità ha dato molto da fare ai vigili del fuoco trevigiani, alle prese con numerosi incendi in tutta la provincia.

Quello che ha impressionato di più è stato quello alla AM TeknoStampi di Crocetta del Montello, dove sono andati distrutti cubi di materiale stoccato, per lo più componenti sportivi. Un'alta colonna di fumo nero si è alzata sullo stabilimento, impressionando anche gli abitanti dei paesi limimtrofi. Per giorni l’Arpav ha monitorato il livello di inquinanti nell’aria, che aveva preoccupato autorità e popolazione.

STRAGE A PAGNANO – Luglio è anche il mese della strage di Pagnano d’Asolo. All’alba del 7 luglio quattro giovani romeni hanno perso la vita e uno è rimasto gravemente ferito in un tremendo incidente stradale.incidente-pagnano-auto

L’auto sulla quale viaggiavano Marius Hantig di 21 anni, Ovidiu Ilie Hazota di 23 anni, e due sorelle, Uana Maria e Alina Ramona Roman, di 14 e 17 anni, tutti morti sul colpo, è uscita di strada, forse a causa dell’elevata velocità, ed è andata a schiantarsi contro un muretto.

La morte dei quattro giovani ha toccato profondamente tutta la comunità asolana, non solo romena, e per il numero delle vittime è senz’altro l’episodio più eclatante tra quelli che hanno insanguinato le strade trevigiane.

NUBIFRAGIO DI SAN MARTINOStrade di sangue e fango quelle della Marca trevigiana, che l’11 novembre ha dovuto affrontare allagamenti e frane. Un’ondata di maltempo eccezionale, sebbene prevista, ha gonfiato a dismisura i corsi d’acqua, allagando campi, case, strade e attività commerciali a Pieve di Soligo, Vittorio Veneto, Castelfranco Veneto, lungo la Pedemontana e i comuni del Piave.

Le piogge hanno causato frane e smottamenti che per giorni hanno lasciato isolate le piccole frazioni e i cittadini senza acqua potabile, mentre tra gli enti rimbalzava la palla delle responsabilità.

Nubifragio nella Marca trevigiana: foto dalla provincia

BASKET – Si è ammutolita invece la palla vestita bianco-verde. A fine campionato si è conclusa la trentennale storia di successi del Benetton Basket. Sciolta la storica società sportiva, Treviso non ha voluto rinunciare alla pallacanestro. Dalle ceneri di Benetton Basket è nata Treviso Basket, guidata dal cestista trevigiano per eccellenza, Riccardo Pittis.

tvbPer tenere in vita la pallacanestro a Treviso in molti si sono dati da fare, soprattutto i tifosi, delusi e amareggiati dalla scelta di Benetton. Costituita, non senza difficoltà, la nuova società non è tuttavia riuscito il miracolo di partire dalla serie A. Bocciata dalla Federazione la domanda di rimpiazzare Benetton Basket, Tvb è dovuta ripartire dal basso, ma è determinata a scalare presto le classifiche dei campionati, fino a tornare in serie A.

CALCIO -  Se Treviso Basket macina una vittoria dopo l’altra, a dispetto della bocciatura della Fip, il Treviso Calcio, promosso in C1 a giugno, lotta per la sopravvivenza. Da quanto è approdata nella serie superiore, la squadra bianco-celeste ha inanellato solo pareggi e sconfitte, precipitando sempre più in classifica. Il miracolo è arrivato solo alle porte del Natale, con l’unica vittoria contro la Reggiana, quasi a voler promettere che il 2013 sarà migliore.

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