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Cronaca Castelfranco Veneto / Via delle Querce, 5

Nuova sede per la CNA di Castelfranco: sabato l'inaugurazione

La Confederazione Nazionale dell'Artigianato castellana ha deciso di presentarsi alla cittadinanza con un'inaugurazione in grande stile per esibire il suo nuovo quartier generale

CASTELFRANCO VENETO Sabato 17 marzo, alle 10.45, sarà inaugura la nuova sede della CNA di Castelfranco Veneto. I lavori di ampliamento degli spazi sono terminati da una decina di giorni e la riorganizzazione degli uffici ha già avuto luogo.

L’associazione degli artigiani castellani ha acquistato e ristrutturato la sede dell’ex bar “Girasole”, nello stesso stabile, ampliando la superficie destinata a uffici di ben 350 metri quadrati e portando nella nuova ala comunicante con la vecchia i servizi di front-office, il patronato e la sala corsi. Il nuovo ingresso è ora su via delle Querce 5. "Nonostante la crisi, da cinque anni CNA cresce dell’8 per l’anno per numero di soci e, di conseguenza, per servizi erogati – afferma Roberto Ghegin, direttore di CNA Castelfranco -. C’era dunque la necessità di ampliare gli spazi degli uffici per continuare ad essere in modo sempre più adeguato un punto di riferimento e un partner per le aziende del territorio".

L’inaugurazione

Precederanno il taglio del nastro, gli interventi del presidente di CNA Castelfranco Gianpaolo Stocco, del presidente di CNA provinciale Alfonso Lorenzetto, del presidente regionale di CNA Veneto Alessandro Conte. Sono previsti interventi di alcuni sindaci della Castellana mentre la benedizione è stata affidata al parroco don Paolo Marconato. Al termine della cerimonia di inaugurazione ci sarà un ricco buffet.

Mostre fotografiche, gadget ed effetti speciali

Due piccole ma significative mostre fotografiche accoglieranno i visitatori: una dedicata agli ultimi 50 anni di storia di CNA Castelfranco e l’altra ai protagonisti del libro Storie artigiane. Il trevigiano che cambia, la libertà che resiste, realizzato per CNA dal giornalista Massimo Del Papa (edito da Otium). Gli “effetti speciali” saranno affidati a una vecchia incudine arrugginita e a una stampante 3 D di ultima generazione a rappresentare il lavoro artigiano di ieri e quello di oggi e del futuro.

La curiosità

Uno dei pannelli fotografici della mostra riporterà uno stralcio di un articolo di Pacifico Guidolin, falegname, e promotore dell’Università popolare, scritto nel 1934 per la rivista I problemi del lavoro. Il testo sorprende per l’attualità. Dal punto di vista sociale, un problema della massima importanza, direi anzi fondamentale, è quello di smorzare e temperare l’eccessivo spirito individualista che anima l’artigianato. È ben che vero che questo estremo spirito individualista è il principale elemento di resistenza dell’artigianato alla crisi. Però, quanto costa di estenuante lavoro, rinuncia, depauperamento e corrosione fisica e morale! E credo che non ci sarà nessuno che voglia sostenere che la via migliore per risolvere la crisi sia proprio quella di lavorare dieci, dodici ore al giorno, vendere sotto costo, fare economia fino all’osso, eludere i contratti di lavoro e le leggi sociali.                                  

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