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Incidenti stradali Cessalto

Gara d'auto clandestina nella notte: muore un uomo, il pirata della strada era trevigiano

L'incidente verso le 22.30 di giovedì a San Donà di Piave. La vittima è un 53enne veneziano che stava tornando a casa dopo il turno di lavoro. Fuggitivo già individuato

CESSALTO Giovedì sera alle ore 23 circa, in via Mario del Monaco a San Donà di Piave, un incidente stradale ha coinvolto un autovettura Audi A3 grigia che ha invaso la corsia di marcia opposta andando a scontrarsi frontalmente con una Ford Focus che sopraggiungeva regolarmente nella sua corsia di marcia. Alla guida della Ford si trovava Babbo Giuliano Massimo, 53enne di Eraclea, che aveva appena finito il suo turno di lavoro presso una fabbrica di Salgareda e stava rientrando a casa. L'uomo è deceduto subito dopo lo schianto poco prima dell’arrivo dei sanitari del Suem 118.

Testimoni oculari hanno riferito di aver visto darsi alla fuga appiedata l’autista dell’Audi A3 che ha fatto però in breve tempo perdere le proprie tracce. Subito è quindi intervenuta sul posto una pattuglia della Compagnia dei carabinieri di San Donà allertata dai passanti. Persone presenti sul luogo dell’incidente hanno a quel punto riferito che c'ernao erano due autovetture, un’Alfa Romeo 147 ed un'Audi A3, probabilmente intente ad effettuare una gara tra loro, desumibile dalla velocità e sfrontatezza nella guida dei veicoli e soprattutto dai sorpassi azzardati che venivano effettuati. Durante questo gareggiamento l’Audi, che seguiva l’Alfa, dopo aver effettuato un sorpasso in curva ha però perso il controllo andando ad invadere la corsia di marcia opposta, scontrandosi frontalmente con la Ford Focus. 

Dai primi accertamenti dei militari giunti sul posto si è potuto così appurare che l’Audi, ancorché intestata ad una donna italiana residente nel  padovano, regolarmente assicurata, in realtà era in uso a K.K., kosovaro classe 1996 residente a Cessalto. Le prime ricerche in zona di questa persona hanno però dato esito negativo e pertanto i militari di San Donà, col supporto dei colleghi di Cessalto ed Oderzo, si sono poi recato nei pressi della sua abitazione. A quel punto è arrivata nei pressi dell’abitazione l’Alfa 147 con a bordo due persone, ma nessuna riconducibile a K.K. A seguito di perquisizione del veicolo è stato però rinvenuto all’interno dell’autovettura un asciugamano intriso di sangue. Il ragazzo alla guida dell’autovettura, anch’egli di origini kosovare, incalzato dai militari, ha quindi riferito che poco prima avevano accompagnato K.K. presso l’ospedale di Trieste perché era rimasto coinvolto, a suo dire, in una rissa in zona. Prontamente la centrale operativa ha contattao quindi quella di Trieste che ha inviato nei pressi dell’ospedale Cattinara un equipaggio che ha accertato in effetti la presenza di K.K., il quale era stato appena dimesso con evidenti segni di escoriazioni e contusioni compatibili con le ferite tipiche di un incidente automobilistico, nonostante questo avesse dichiarato di essere semplicemente caduto dalle scale della propria abitazione.

Prima che potesse lasciare l’ospedale o addirittura il Paese, il ragazzo è stato successivamente condotto  presso la caserma di Via Carbonerà di San Donà per gli accertamenti del caso. Qui, sentiti anche i testimoni presenti al momento dell’incidente, i militari hsnno ricostruito la dinamica dell’evento. K.K. è stato poi effettivamente riconosciuto come colui che era alla guida dell’Audi A3 e che si era dato alla fuga ed inoltre è stato accertato che non era in possesso di patente di guida perché mai conseguita. Gli accertamenti ematici effettuati presso l’ospedale di Trieste hanno inoltre dato esito negativo sull’uso di sostanze alcoliche. Interpellato il PM di turno, si è poi proceduto al suo arresto per il reato di “omicidio stradale” con l’aggravante della fuga. Arrestato per concorso nello stesso reato ed omissione di soccorso anche B.E. nato in Kosovo nel 1991 che si trovava alla guida dell’Alfa romeo 147, uno degli artefici della gara automobilistica che ha causato l’incidente mortale e che ha inoltre permesso la temporanea fuga del principale indiziato.

Gli arrestati, entrambi pregiudicati, di cui K.K. varie volte sanzionato per guida senza patente, sono stati infine portati presso la casa circondariale di Santa Maria Maggiore a disposizione dell’autorità giudiziaria. La salma del defunto si trova tutt’ora presso l’obitorio dell’ospedale di San Donà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’impeto investigativo dei militari, insieme alla fondamentale collaborazione dei colleghi di Trieste ha permesso però di risolvere in brevissimo tempo una vicenda che sarebbe potuta diventare molto più spinosa ed articolata.

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