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Cronaca

Proposta a luci rosse a due amiche a una festa: assolto l'antiquario Vincenzo Pezzella

Il 75enne trevigiano, molto noto per la sua attività di gallerista, era finito di fronte ai giudici del Tribunale di Treviso per un tentativo di induzione alla prostituzione

TREVISO Lo aveva detto fin dall'inizio: “Non ho fatto nulla di male. E' un'accusa assurda che non posso accettare”. Il noto antiquario trevigiano Vincenzo Pezzella, finito di fronte ai giudici del Tribunale di Treviso per rispondere del reato di induzione alla prostituzione, è stato infatti assolto perchè il fatto non sussiste.

Il procedimento penale a suo carico ha avuto un punto di svolta grazie all'audizione delle due presunte parti offese: avrebbero dovuto incastrarlo ma, a conti fatti, affermando di avere fatto sesso per soldi hanno smontato l'impianto accusatorio. Dichiarazioni suffragate anche dalla trascrizione delle intercettazioni telefoniche che, secondo la Procura, confermavano la colpevolezza del 75enne ma che invece hanno giocato a favore della difesa, rappresentata dagli avvocati Francesco Stilo e Marta Labozzetta.

In sostanza le contestazioni degli inquirenti riguardano il tentativo di convincere due donne, amiche dell'antiquario, a prostituirsi. L'uomo avrebbe conosciuto le due presunte parti offese a una festa e, dopo essere entrato in confidenza con loro, avrebbe avanzato la proposta. L'antiquario avrebbe anche detto loro di avere a disposizione un appartamento in cui avrebbero potuto vendere il proprio corpo. Inizialmente le donne avrebbero pensato si trattasse di uno scherzo ma, credendo che le intenzioni del 75enne fossero reali, si erano rivolte alla polizia che aveva fatto scattare le indagini.  

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