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Cronaca Spresiano

LETTORI: Italiani e it-alieni, generazioni in crescita tra ansie e conflitti

All'Istituto comprensorio di Spresiano "E. Lovarini" si è tenuto un incontro dal titolo "Italiani e It-alieni". Generazioni in crescita tra ansie e conflitti. Un lettore di TrevisoToday, Andrea Prati, ce lo racconta

Italiani o it-alieni? - Dobbiamo superare la logica del "noi e loro" ma parlare di "tutti noi". Questa può essere la sintesi dell'intervento del Dott. Edgar Serrano, docente di Sociologia Generale presso l'università di Padova, tenuto nell'incontro "Italiani e It-alieni, generazioni in crescita tra ansie e conflitti" presso l'Istituto comprensivo di Spresiano il 25 maggio 2012.
 
Una sala gremita di genitori e ragazzi di diverse nazionalità, un piccolo pezzo di mondo ad ascoltare oltre che il Dott. Serrano, gli interventi dell'Ass. alle Politiche sociali di Spresiano Lia Rossetto, il sindaco di Arcade Domenico Presti, Don Bruno Baratto della Caritas trevigiana e la preside dell'IC di Spresiano Dott.ssa Paola Bortoletto.
 
Chiara e ovvia la responsabilità degli adulti di oggi in termini di costruzione del domani e della scarsa comunicazione esistente fra italiani e immigrati: la stessa difficoltà non esiste fra i ragazzi di oggi abituati a stare insieme già dalla scuola e quindi a condividere un percorso comune di vita. Continua Serrano affermando che le dinamiche economiche del Veneto negli ultimi vent'anni, in particolare nel Trevigiano e Vicentino, hanno fatto sì che giungessero nel nostro territorio un crescente numero d'immigrati richiesto dalle aziende locali: a fianco però di questo benessere economico si è instaurata una "povertà relazionale", uno spazio pubblico orfano di relazioni per la chiusura iniziale degli stessi italiani verso i nuovi arrivati.
 
Quella che conosciamo come "integrazione" è un sistema fallito; nella logica d'integrazione fai da te è avvenuto un fenomeno d'isolamento fra italiani e stranieri, e fra gli stessi portando alla non conoscenza reciproca fra le diverse etnie.
 
Quali possono essere pertanto le strade da percorrere per formare la comunità del domani? Serrano ha indicato come unica via possibile quella della partecipazione e della corresponsabilità in termini di riscoperta del territorio, ad esempio sensibilizzando italiani e stranieri a cooperare nel mondo del volontariato e del no-profit; la coesione sociale è l'unico sistema per non avere nel futuro una società ad elevata conflittualità, per arrivare ad una società pluriculturale e "includente". Quindi dobbiamo sostituire il concetto d'integrazione con quello d'inclusione per far sì che gli immigrati non siano un corpo estraneo della comunità ma appartenenti a pieno titolo ad essa.
 
Qualche numero a riguardo dell'immigrazione nel Veneto e a Treviso - Don Bruno Baratto ha illustrato in maniera efficace i numeri della presenza di immigrati nel Veneto e nel Trevigiano perché è da lì che bisogna partire per fare qualsiasi analisi.
 
Il 60 per cento degli immigrati in Veneto risiede nelle provincie di Verona, Vicenza e Treviso seguono poi le altre. Il 10,5 per cento della popolazione in Italia è straniera mentre in Veneto si attesta al 11,5 per cento. Un altro dato interessante è quello riguardante le nascite dove una sua quattro, nella provincia di Treviso, appartiene a coppie di origine straniera (si pensi che le nascite in questione nel numero di 2148 riguardano ben 52 etnie diverse!). Vengono conteggiate nel trevigiano ben 146 etnie diverse; interessante i dati riguardanti i minori di origine straniera: la media di presenza a Treviso è del 17 per cento, contro una media regionale del 14,5 per cento ed una nazionale del 10 per cento.
 
Nell'anno scolastico in scorso siamo vicini ai ventimila alunni stranieri nelle scuole della nostra provincia con al primo posto Romeni, poi Marocchini e Albanesi: riflettiamo sul fatto che il 52,1 per cento di questi ragazzi è nato nel nostro paese e quindi la politica e le istituzioni devono interrogarsi profondamente sul concetto di cittadinanza se per l'Italia del futuro questa dovrà continuare ad essere legata allo "jus sanguinis" cioè l'origine dei genitori oppure allo "jus soli" cioè alla terra che li ha visti nascere. Tutti i dati riportati sono del 2010 in attesa dei nuovi in seguito al censimento nazionale 2011.
 
E la situazione del comune di Spresiano? - L'Ass. Lia Rossetto ha illustrato alcuni dati interessanti a riguardo del comune di Spresiano: il 14 per cento della popolazione del comune è di origine straniera dove si contano ben 50 paesi diversi di provenienza: in testa troviamo Marocco e Cina. A differenza di altre realtà del territorio tipo Postioma dove le comunità vietnamita, si è organizzata con un proprio centro, a Spresiano la eterogeneità di provenienze fa sì che manchi un rappresentante od un leader con il quale l'amministrazione comunale può dialogare per risolvere problemi e conflittualità.
 
L'osservatorio dei servizi sociali ad oggi segue circa 400 famiglie italiane e straniere dove le criticità maggiori sono rappresentate quando ci si trova di fronte a famiglie monogenitoriali oppure senza una rete parentale che possa aiutare oppure monoreddito. I problemi maggiori si riscontrano in termini lavorativi, abitativi, educativi e nella gestione del bilancio familiare: spesso queste emergenze coincidono portando al disorientamento le famiglie: pertanto il comune diventa il nodo di una rete di servizi che orienta e da le informazioni giuste per risolvere le situazioni.
 
Per concludere - Volevo concludere, senza troppo retorica, con un dialogo che ho avuto al termine della serata con un papà marocchino: mi ha raccontato che lui è stato uno dei primi ad arrivare da queste parti, ben 23 anni fa. L'altro giorno all'uscita dal suo posto lavoro, qualcuno presumibilmente italiano, gli ha gridato "tornatene al tuo paese". Lui mi ha detto che non ha reagito ma di certo non è rimasto indifferente alla cosa. Mentre mi diceva questo aveva suo figlio vicino, nato qui in Italia e studente dell'istituto comprensorio. Ho pensato che fra molti anni, quando questo ragazzo sarà adulto e se mai sfortunatamente dovesse capitargli lo stesso episodio successo al padre lui tranquillamente potrebbe rispondergli: "ci sono già".
 
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