rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Si schianta con l'auto, l'amico muore: si va verso il processo con rito abbreviato

La tragedia di Trevignano, nel novembre 2015, in cui perse la vita Leonard Muca. L'altro passeggero, indagato per aver tirato il freno a mano, non ha chiesto riti alternativi

TREVIGNANO All'udienza di giovedì 7 settembre, in Tribunale di Treviso, il giudice Angelo Mascolo ha accolto la richiesta (non condizionata) di rito abbreviato presentata dai legali di Rigert Ismailaj, il 22enne di origine albanese, residente a Trevignano, che deve rispondere di omicidio colposo per aver causato la morte del 23enne e connazionale Leonard Muca, uscendo di strada con la vettura che guidava e di cui la vittima era passeggero. Non ha chiesto invece alcun rito alternativo Gentian Muca, pure lui albanese, 23 anni di Montebelluna, che, pur essendo anch'egli passeggero di quell'auto, è finito indagato per aver tirato il freno a mano durante le fasi concitate del sinistro: il motivo a cui si è appigliata l'assicurazione della vettura, Direct Line, per rifiutare ogni risarcimento ai familiari della vittima, che pure ne avrebbero pieno diritto trattandosi di terzo trasportato. Un diniego confermato nell'udienza di ieri, in cui la compagnia si è costituita in giudizio quale responsabile civile contestando le richieste delle famiglia, assistita penalmente dall'Avv. del Foro di Treviso Andrea Piccoli, con cui collabora Studio 3A. Il giudice ha rinviato il procedimento al 20 febbraio 2018, alle ore 9, udienza in cui si discuterà della posizione di Ismailaj con il rito abbreviato e si deciderà se rinviare o meno in giudizio l'altro imputato.

I tragici fatti risalgono all'8 novembre 2015, quasi due anni fa, alle 16.15. Leonard Muca, residente da anni in Italia con la famiglia, nel capoluogo della Marca, ed ex studente dell'istituto Turazza, è seduto sul sedile posteriore di una Ford C Max guidata da Ismailaj, mentre sul sedile anteriore destro si trova Gentian Muca (omonimo ma non parente di Leonard). La vettura sta percorrendo via don Minzoni a Contea di Montebelluna, con direzione Caerano San Marco-Montebelluna. Superata una semi curva e percorso un tratto in rettilineo, il giovane conducente effettua un sorpasso azzardato e perde il controllo della macchina, che si gira su se stessa finendo con la fiancata sinistra centro-posteriore contro un grosso albero al margine della strada. L'urto è tremendo e si concentra sulla porta posteriore, non lasciando scampo a Leonard: trasportato all'ospedale in condizioni disperate, morirà dopo quattro giorni di agonia, il 12 novembre, per trauma cranico-encefalico ed emorragia cerebrale.

I familiari, distrutti dal dolore, per ottenere giustizia, attraverso il consulente personale Diego Tiso, si sono rivolti a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, che, tra le varie cose, ha presentato subito la richiesta di risarcimento alla compagnia di assicurazione della vettura, Direct Line, la quale però ha risposto incredibilmente picche, interpretando a proprio uso e consumo un aspetto della dinamica dell'incidente.

Secondo la ricostruzione del sinistro effettuata dal tecnico cinematico incaricato dal Pubblico Ministero titolare del fascicolo, la dott.ssa Barbara Sabattini, la perdita di controllo della vettura e la sua rapida rototraslazione sarebbero state determinate anche dall'intervento sul freno di stazionamento azionato da Gentian Muca, il passeggero trasportato anteriormente nel veicolo. Un gesto, riconosce però lo stesso Pm, “istintivo, in conseguenza del pericolo imminente percepito”. Sono infatti tutti d'accordo, perito compreso, che le responsabilità dell'accaduto sono da ascrivere essenzialmente al sorpasso azzardato compiuto dal guidatore e dal suo repentino rientro nella propria carreggiata per evitare un veicolo che sopraggiungeva in senso opposto: Ismailaj nell'effettuare la manovra ha inanellato parecchie infrazioni. Nella richiesta di rinvio a giudizio si parla di “negligenza, imprudenza, imperizia e violazione delle norme disciplinanti la circolazione stradale, consistite, in particolare, nel tenere la velocità di 80 km/h, superiore al limite imposto in quel tratto, e, comunque, inadeguata alle condizioni della strada, nell'effettuare il sorpasso di un veicolo che lo precedeva in un tratto di strada caratterizzato da linea continua di mezzeria e senza accertarsi che la strada fosse libera per uno spazio tale da consentire la completa esecuzione della manovra in condizioni di sicurezza”.

Avendo però concorso alla perdita di controllo della vettura anche l'azionamento del freno a mano, la dott.ssa Sabbatini ha ritenuto di chiedere il rinvio a giudizio anche per l'altro passeggero. Ed è qui che la compagnia Direct Line ha preso la palla al balzo, aggrappandosi al cosiddetto caso fortuito (il freno a mano tirato da terzi) per denegare il risarcimento. “Una posizione pretestuosa che lascia esterrefatti, sia perché va contro le forme di tutela privilegiate che il nostro ordinamento prevede per i terzi trasportati, sia perché risulta di tutta evidenza che l'azionamento del freno a mano da parte dell'altro passeggero è stata solo una reazione istintiva per salvarsi la vita, diretta conseguenza della manovra spericolata del conducente. Qui non c'è nessun caso fortuito - ribadisce il Presidente di Studio 3A, dott. Ermes Trovò – Noi continueremo fino in fondo e su tutti i fronti questa sacrosanta battaglia per rendere giustizia a Leonard e ai suoi familiari”. E' infatti già pronto anche l'atto di citazione in sede civile contro la compagnia, che sarà depositato nei prossimi giorni.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si schianta con l'auto, l'amico muore: si va verso il processo con rito abbreviato

TrevisoToday è in caricamento