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Cronaca Revine Lago

Ritrovata a Venezia Malak, la bimba scomparsa a Revine Lago

E' stata ritrovata a Venezia, grazie al contributo di alcuni veneziani, Malak El Berjiji, la ragazzina di 11 anni scomparsa da Revine Lago mercoledì sera. La bambina è stata accompagnata a casa e ha riabbracciato la madre

Era finita a Venezia, Malak, la ragazzina di 11 anni scomparsa da Revine Lago ieri sera. La vicenda, che ha lasciato per 24 ore con il fiato sospeso la Marca, si è conclusa con un lungo abbraccio e copiose lacrime tra mamma e figlia.

Le due si sono ritrovate poco dopo le 14 alla caserma di Revine Lago, dove Malak è stata accompagnata dopo essere stata rintracciata e raggiunta nella città lagunare.

A permettere il ritrovamento della piccola, verso le 10.30, sono stati alcuni veneziani, che l’hanno riconosciuta dopo aver visto la trasmissione “Chi l’ha visto?” su Rai Tre e hanno quindi chiamato il 112. I passanti la hanno notata mentre si aggirava per piazza San Marco, con il suo trolley di “Hello Kitty”.

Sola e frastornata, Malak, conosciuta anche come Angela, si è lasciata avvicinare senza difficoltà dai Carabinieri e dalla Polizia municipale, che non escludono che la 11enne possa aver trascorso la notte sulle panchine dei giardinetti vicini al piazzale.

La bimba, che si trova in buone condizioni, verrà sentita dal magistrato della Procura del Tribunale dei Minori, per comprendere le motivazioni che l'hanno spinta a lasciare la sua casa.

Malak ha raccontato al Capitano Giancarlo Carraro, comandante della Compagnia di Vittorio Veneto, di essere arrivata a Venezia in treno e di aver dormito in un'affittacamere. La ragazzina aveva in tasca solo 10 euro con i quali avrebbe acquistato un trancio di pizza.

"Sono molto contento e ringrazio per la sensibilità del Comando generale dell'Arma - ha di chiarato Carraro - che ha messo subito a disposizione mezzi, uomini e due elicotteri e per l'aiuto" di tutti coloro che hanno contribuito alle ricerche".

Malak, ha riferito Carraro, "ha preso, senza pagare il biglietto, l'autobus che l'ha portata a Conegliano e da lì, in treno, ha raggiunto ieri sera Venezia, provvista del ticket di viaggio. Ha poi mangiato un trancio di pizza nei pressi della stazione ferroviaria lagunare e infine è andata a dormire presso un'affittacamere in centro a Venezia dove aveva già alloggiato lo scorso anno".

"Secondo Malak la titolare della struttura - ha proseguito il Capitano - si sarebbe impietosita e l'avrebbe ospitata senza chiederle denaro né tanto meno il perché fosse da sola. Su questo punto - ha precisato - faremo degli approfondimenti".

Non è ancora stato chiarito, invece, il motivo della fuga da casa, cosa che avverrà nelle prossime ore, così come dovrà essere accertato quanto ha riferito Malak dopo il suo ritrovamento. Secondo Naima El Berjiji, la madre di Malak, la piccola si è allontanata da casa per paura di essere rimproverata dopo essere andata a fare il bagno al lago.

"Era stata ripresa per questo dallo zio – ha spiegato la donna – e forse aveva paura della mia reazione. Lo sa bene che non voglio che vada a fare il bagno al lago da sola, perché già tre anni fa un bambino marocchino è annegato proprio qui a Revine. Malak ama molto l'acqua ma le permetto di entrarci solo quando andiamo al mare con mia sorella".

Ore di angoscia quelle passate dalla madre di Malak, che vive e lavora a Revine da 12 anni: “Appena chiudevo gli occhi – ha raccontato – mi immaginavo le cose peggiori. Pensavo fosse annegata perché Malak non sa nuotare. Pensavo che qualcuno l'avesse rapita e non potevo chiamarla, perché non ha il cellulare. Non glielo avevo mai comperato perché pensato fosse troppo piccola. Ora, dopo quello che è successo gliene regalerò uno".

Naima ha poi voluto ringraziare i Carabinieri che si sono prodigati nelle ricerche, ma anche tutta la comunità di Revine Lago e quanti hanno contribuito al ritrovamento della figlia: "Ho avuto un forte segno di affetto – ha dichiarato – Ieri sono stata avvicinata da moltissime persone, anche molti ragazzi di Revine che mi hanno detto che potevo contare su di loro per qualsiasi cosa. E' un grande segno di affetto, perché i buoni rapporti non hanno confini o nazionalità".
 

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