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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Marco Vidali: spuntano una ferita alla testa e una telefonata al 118

Si avvolge di mistero il caso della morte del 22enne trevigiano, l'esito degli esami fa scoprire una ferita e una chiamata sospetta la sera stessa

Si avvolge nel mistero il caso legato alla morte di Marco Vidali, il giovane annegato nel fiume Sile dopo una serata con gli amici lo scorso maggio. L’esito dell’autopsia, dopo aver già confermato che il 22enne avesse assunto della chetamina la sera prima, continuano a fornire nuovi spunti, tutt’altro che facili da comprendere. Il ragazzo, però, stando agli esami tossicologici, non si sarebbe drogato da diverso tempo. Oltre a questo, si è scoperto avere una ferita alla testa. Al 118 sarebbe giunta una telefonata da parte degli amici la sera stesa, e non ai carabinieri, come si pensava in un primo momento.

LA STORIA: MARCO VIDALI MORTO ANNEGATO

Questi nuovi elementi fanno pensare che potrebbe esserci stata una lite, oppure Vidali potrebbe essere caduto procurandosi la lesione. Si apre quindi una nuova indagine, per cui è stato aperto un fascicolo dal procuratore per morte come conseguenza di un altro delitto. La questione della droga continua, però, a deviare le spiegazioni in altra direzione. Secondo l’esito dell’autopsia, il giovane sarebbe morto per annegamento ma l’anatomopatologo avrebbe rilevato l’intossicazione dalla chetamina. Eppure Vidali non si sarebbe drogato da molto tempo. Il giovane, che aveva avuto diversi problemi con la droga, poi sarebbe rimasto per un periodo senza assumere sostanze, tanto che gli esami effettuati qualche giorno prima del decesso avrebbero confermato che fosse pulito.

L'OMBRA DELLA CHETAMINA

Spuntano diversi interrogativi ai quali è difficile ora rispondere. Sarà necessario indagare sul fornitore della chetamina, la stessa assunta dagli amici di Marco Vidali quella sera, e di cercare di comprendere il motivo di quella telefonata al pronto soccorso. Marco Vidali si è sentito male a causa della droga? Qualcuno gliel’ha venduta e l’ha convinto? Forse gli amici sapevano che il giovane era caduto in acqua? secondo le loro prime testimonianze, si sarebbero addormentati e il mattino dopo non l’avrebbero più ritrovato. Ma il caso sembra essere avvolto sempre più da un’ombra oscura. Sono tutte domande cui solo le prossime indagini potranno fornire una risposta. Nel frattempo, le forze di polizia sarebbero riuscite a identificare il presunto pusher, un giovane straniero,  che ora probabilmente sarà interrogato. 

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