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Cronaca Casale sul Sile

Fa esplodere un ordigno sotto casa dell'ex fidanzata: arrestato “stalker bombarolo”

In manette un 55enne residente a Casale sul Silea che da diversi mesi, a causa dell’interruzione della loro relazione sentimentale durata quasi dieci anni, perseguitava la donna fino ad arrivare a un gesto che poteva avere conseguenze terrificanti

La follia nei confronti della ex fidanzata lo ha portato a una escalation di violenze e minacce culminata nella fabbricazione di un ordigno artigianale fatto esplodere sotto casa della donna, a Marcon, in provincia di Venezia nel pomeriggio dello scorso 21 ottobre. I carabinieri di Mestre, nella giornata di martedì, hanno arrestato il vicentino Paolo Nogara, 55 anni, per aver commesso atti persecutori nei confronti della donna. L’indagine, condotta dai militari della sezione operativa di Mestre unitamente ai carabinieri di Marcon, ha permesso di accertare che l’esplosione era avvenuta intorno alle ore 16 del 21 ottobre in Viale San Marco, una delle vie principali del Comune di Marcon. A dare l’allarme i residenti e le persone che erano in strada e nei negozi adiacenti al momento dell’esplosione. La bomba è stata posizionata a ridosso del cancello pedonale del condominio “California” al civico 16-18 di Viale San Marco, in una zona circoscritta del viale, tra un bar e un panificio molto frequentati ed affollati in quel momento.

La violenta esplosione ha sbalzato l’ordigno per oltre 10 metri in direzione del marciapiede del viale. Nel corso del sopralluogo delle forze dell'ordine è stato accertato che l’ordigno in questione era stato realizzato artigianalmente utilizzando una bombola metallica al cui interno era stata inserito un gas detonante e fatta esplodere con polvere pirica. La bombola è stata recuperata visibilmente sventrata con le parti e la valvola di sicurezza proiettate a distanza di molti metri dal punto dello scoppio.

I carabinieri hanno raccolto le dichiarazioni di alcuni testimoni che avevano visto avvicinarsi sul luogo dell’esplosione, pochi minuti prima e poi subito dopo, un uomo in bicicletta con un giubbotto nero ed una busta bianca di plastica, che teneva agganciata al manubrio. Le successive dichiarazione rese dalla ex fidanzata di Nogara e le immagini di un sistema di videosorveglianza presente in loco, hanno consentito di individuare quasi subito il responsabile ed effettuare una perquisizione a casa dell’uomo. Durante le fasi di perquisizione, nell’abitazione del Nogara, a Casale sul Sile, sono stati rinvenuti la bicicletta e gli indumenti utilizzati poco prima ed il materiale di innesco (polvere pirica e micce).

Dalle denuncia è emerso che la donna ha subito minacce, vessazioni, insulti, percosse e atti persecutori da parte dell’uomo da diversi mesi a causa dell’interruzione della loro relazione sentimentale durata quasi dieci anni. Nogara aveva più volte e con diverse modalità, minacciato la donna di “fargliela pagare”. Inoltre è stata riscontrata la particolare professionalità e dimestichezza del Nogara nel fabbricare ordigni artigianali anche in relazione a precedenti fatti che lo avevano visto coinvolto e per il quale è stato condannato.

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