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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Zero Branco

Smerciavano all'ingrosso eroina, coca e ketamina: 8 arresti e perquisizioni

La polizia ha smantellato un'organizzazione che riforniva clienti in vaste aree della provincia. L'indagine era partita nella Marca, a Zero Branco, nel dicembre 2014

VENEZIA Decine di chili di droga per tutti i gusti: tra le sostanze illecite sequestrate dalla polizia ci sono marijuana, cocaina, eroina, ketamina. Merce destinata perlopiù ai clienti delle zone di Mestre e del Miranese, ma non solo. I pusher arrivavano anche oltreconfine, vendendo stupefacenti in terra tedesca. Ora la polizia di Stato ha concluso una lunga indagine, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, che ha portato a provvedimenti restrittivi per nove persone, cittadini albanesi e tunisini. Otto sono stati catturati, di questi due sono ai domiciliari e 6 in carcere. Il nono è ricercato. Tutti pusher "professionisti" e con precedenti a carico, che, secondo quanto appurato dalle indagini, acquistavano ingenti quantitativi di droga (anche dall'estero) e rifornivano consumatori sia in casa che nei parchi pubblici a Mestre e in provincia.

L'operazione è iniziata a dicembre 2014, quando la squadra mobile di Venezia si è concentrata su una coppia di cittadini italiani con domicilio a Zero Branco (Treviso), arrestata in flagrante per detenzione e spaccio di 200 grammi di cocaina e 40 di maria. Le indagini sono quindi state allargate, permettendo di accertare il coinvolgimento di alcuni albanesi che, d'accordo tra loro, compravano settimanalmente diversi chili di eroina, coca e ketamina allo stato liquido. Acquisti da migliaia di euro. La merce veniva quindi ceduta a una fitta rete di spacciatori tunisini che si occupava della vendita "al dettaglio" nelle principali zone di Mestre, del centro storico lagunare, Marghera, Mirano e Spinea. Ma anche Quarto d'Altino, Meolo, Padova. Gli acquirenti erano sia stranieri che italiani e pagavano 25 euro per una dose di eroina, 80 per la coca. Per i pusher guadagni consistenti, migliaia di euro alla settimana. I poliziotti hanno documentato una trentina di cessioni.

Diversi gli episodi degni di nota avvenuti nel corso delle indagini: nell'agosto del 2015 uno dei pusher, fermato, era riuscito a fuggire da una volante mentre veniva accompagnato in questura, sul ponte della Libertà. L'uomo, 37enne tunisino, aveva tirato il freno a mano ed era sceso dall'auto, buttandosi poi nell'acqua della laguna. Al momento del controllo si trovava con il figlio di 5 anni. Il 37enne è stato catturato venerdì mattina. In un altro caso, a Mirano, gli agenti, perquisendo una persona non indagata, l'avevano trovata con 97 dosi in carta stagnola: di queste solo 6 contenevano effettivamente cocaina. Insomma, il pusher era stato "fregato" e si è accorto solo in quel momento dell'accaduto. Per lui era scattata una denuncia.

Oltre agli arresti eseguiti venerdì mattina sono scattate altre cinque perquisizioni nei confronti di albanesi e italiani nelle province di Perugia e Ragusa, nel corso delle quali è stato denunciato in stato di libertà un cittadino albanese per detenzione ai fini di spaccio. Nei mesi passati le indagini avevano già portato all'arresto di 12 persone e a vari sequestri: 5 chili di coca, 25 litri di ketamina, 30 chili di marijuana, un chilo di eroina. I reati contestati per tutti sono quelli di detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso. L’operazione, tuttora in corso, ha visto il coinvolgimento di operatori della squadra mobile, dei commissariati, dei reparti prevenzione crimine “Veneto”, di unità cinofile e personale della polizia scientifica.

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