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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Conegliano

Minorenni rapinano un coetaneo e tentano l'estorsione a Conegliano

In manette finisce un 17enne marocchino considerato il boss della baby gang. Si era fatto consegnare uno smartphone chiedendo un riscatto

CONEGLIANO- L’episodio risale ad una sera dei primi di aprile di quest’anno quando un giovane 15enne di origine marocchina, si trovava a bordo dell’autobus di linea diretto da Conegliano a San Polo di Piave per tornare a casa. Mentre era seduto tranquillamente, veniva avvicinato da tre connazionali un po’ più grandi di lui che gli ordinavano con forza di alzarsi e liberare il posto. Il capo della banda, così facendo, gli sottraeva con violenza il cellulare iPhone S4 che il malcapitato teneva in tasca, facendosi forza anche della complicità degli altri due.


Una volta scesi a destinazione, gli diceva che se avesse voluto indietro il telefono avrebbe dovuto dargli 200 € subito e gli ordinava di telefonare a sua madre usando il cellulare di un’amica lì presente e di farsi portare subito nella piazza del paese la somma pretesa, altrimenti non avrebbe mai più riavuto indietro il telefonino che, anzi, sarebbe stato  rivenduto su internet. Una volta scesi a destinazione, infatti, uno dei tre inforcava la sua bicicletta trattenendo con sé il telefono in quanto il capo gli diceva di custodirlo e di non restituirlo fino a quando non gliel’avrebbe detto lui per poi allontanarsi subito dal luogo in attesa che la vittima obbedisse agli ordini da lui impartiti per ottenere il denaro.


Spaventato dall’arroganza del gruppetto, il giovane obbediva agli ordini  cercando di convincere la madre a raggiungerlo con la somma richiesta motivando il fatto che aveva preso una multa dal controllore a bordo del pullman. Ma la madre, una volta raggiunto il figlio, non ha creduto a tale versione e, ben presto, il figlio le confessò l’accaduto. I tre malviventi, che si erano appostati e assistevano all’incontro madre-figlio, visto che il loro piano era andato storto, si dileguavano subito dal luogo anche per evitare l’arrivo di qualche pattuglia ed incaricavano, successivamente, un quarto fidato amico per sbloccare lo smartphone al fine di essere rivenduto. La madre, non si è persa d’animo lì per lì, e chiamava subito la pattuglia dei Carabinieri che interveniva  poco dopo, ma della banda ormai non c’era più traccia.


Una volta formalizzata la denuncia ed avviate le prime indagini, i Carabinieri individuarono ben presto gli autori dell’episodio, procedendo alla denuncia a piede libero per i tre marocchini accusati di rapina ed estorsione in concorso. Nel frattempo veniva individuato anche il 4 elemento che, per conto del piccolo boss, aveva ricevuto il cellulare con l’incarico di sbloccarlo per poi essere rivenduto e, contro di lui, è scattata la denuncia per favoreggiamento.
Sul conto del piccolo boss, la Procura della Repubblica di Venezia accoglieva le risultanze investigative ed emetteva un provvedimento di custodia cautelare di collocamento in comunità per minorenni. Ieri mattina, i militari della stazione di San Polo davano esecuzione al citato provvedimento sul conto del 17enne il quale, tra l’altro, era già gravato da altri precedenti per furto e spaccio.

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