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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Mogliano Veneto

Smaltimento irregolare degli inerti: multa in arrivo per 29 imprenditori

Terminerà con l'oblazione il procedimento a carico di 28 amministratori legali di 15 aziende edili della provincia di Treviso insieme ai vertici dell’Italscavi di Mogliano. Avrebbero conferito rifiuti senza i previsti documenti

Finirà quasi certamente con una oblazione e quindi l'estinzione del reato il processo aperto a Treviso a 29 imprenditori che, secondo le accuse della Procura, avrebbero documentato con una autocertificazione insufficiente materiale inerte da conferire in discarica. Sul presunto reato ambientale legato allo smaltimento di rifiuti si fonda il procedimento che vede alla sbarra 28 amministratori legali di 15 aziende edili della provincia di Treviso insieme ai vertici dell’Italscavi di Mogliano. Tutti accusati di aver conferito rifiuti senza i previsti documenti relativi agli esami sul tipo di materiali, ma solo con un’autocertificazione. Per le difese si tratterebbe di un mero vizio di forma, tanto da chiedere una oblazione che non sarà superiore ai 3.200 euro.

I ventinove imputati finiti alla sbarra davanti al giudice Alberto Fraccalvieri sono Fabio Demo, Dario Paravano, Francesco Frattolin, Mauro Basso, Gino Carnio, Flavio Carnio, Lorenzo Zabeo, Giancarlo Zoia, Denis Viale, Luca Ballarin, Vittorino Casarin, Fernando Casarin, Giancarlo Casarin, Valter Zorzi, Ferdinando Sartorato, Mario Basso, Nicola Zanon, Alessandro Badesso, Paola Basso, Agostino Trevisiol, Fabio Pesce, Gianni Pozzebon, Rosita Fardin, Francesco Tronchin, Giuseppe Tronchin, Luca Tronchin, Giovanni Vendramin, Luigino Viale e Ivan Zorzi (difesi tra gli altri dagli avvocati Massimo Benozzati, Andrea Gritti e Stefano Conte).

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Mara Giovanna De Donà è partita da un controllo presso una delle ditte coinvolte da parte degli uomini della Corpo forestale. Secondo le indagini gli imprenditori edili avrebbero conferito gli scarti di lavorazione e i materiali di risulta di demolizioni (consistenti in calcinacci in cemento, lamiere, ceramiche e altro materiale inerte) dei loro cantieri alla Italscavi di Mogliano inserendo nella documentazione una semplice autocertificazione sulla natura dei rifiuti.

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