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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mogliano Veneto

Maxi operazione contro la 'Ndrangheta: arrestato il presidente del Mogliano calcio

Marco Gaiba, 55 anni, si trova ora ai domiciliari: è una delle 169 persone coinvolte nell'indagine della DDA di Catanzaro. L'inchiesta riguarda la cosca Farao-Marincola, una delle più potenti della Calabria con ramificazioni anche nel Nord, Centro Italia e Germania

MOGLIANO VENETO C'è anche Marco Gaiba, presidente del Mogliano calcio, 55 anni, veneziano di nascita, tra le 169 persone arrestate nel corso di una maxi operazione contro la 'ndrangheta (denominata Stige) messa a segno nella giornata di oggi, martedì, dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Crotone. Gli arresti sono stati eseguiti in diverse regioni italiane e in Germania, al termine di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro. Al centro dell’inchiesta le attività criminali della cosca Farao-Marincola, una delle più potenti della Calabria con ramificazioni anche nel Nord e Centro Italia (in particolare Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Lombardia) e in Germania.

Le indagini hanno documentato l’infiltrazione mafiosa in diversi settori economici e imprenditoriali, sia in Italia che all’estero: circostanza che ha consentito alla cosca di strutturarsi come una vera a propria ‘holding criminale’ capace di gestire affari per milioni di euro. Marco Gaiba si trova attualmente ai domiciliari.

ECCO PERCHE' E' SCATTATO L'ARRESTO Marco Gaiba è finito nei guai per aver partecipato, fittiziamente, alla costituzione di una società, la “AG FILM S.r.l.” specializzata nella “ricerca, la progettazione, lo sviluppo, la commercializzazione, la distribuzione, l’importazione e l’esportazione di film in materiale plastico, il recupero e la produzione di materiale plastico. L'azienda era finanziata interamente da due degli indagati, Giuseppe Spagnolo e Gaetano Aloe. Sulla carta però Gaiba risultava avere il 51% delle quote e Francesco Aloe il restante 49%. Il 2 giugno 2013, l'imprenditore moglianese, cedette le sue quote ad Aloe che dunque divenne l'unico proprietario. "Tutte le condotte -recita l'ordinanza del giudice- erano finalizzate ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione e di agevolare la consorteria di ‘ndrangheta denominata Locale di Cirò". Il presidente del Mogliano calcio deve rispondere del reato di interposizione fittizia. Sembra che Gaiba, in base a quanto è emerso nel corso delle indagini, entrò in contatto con gli altri indagati quando, dal marzo 2010 al gennaio 2012, la sua società, la “Chemnet srl”, utilizzò un’unità locale a Cirò Marina, all’interno dello stabilimento di località “Fatagò”.
 

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