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Cronaca Mogliano Veneto

Approvato il nuovo Pat di Mogliano: dimezzate le cubature sul territorio

Il sindaco Carola Arena: "Il nuovo PAT parte dal basso, dalle 164 osservazioni di cittadini, associazioni ambientaliste e di quartiere presentate rispetto a quello adottato dalla precedente amministrazione"

MOGLIANO VENETO Tutela del paesaggio e valorizzazione ambientale rappresentano l'impalcatura del nuovo PAT, Piano di assetto del territorio, adottato ieri sera (lunedì 26 febbraio) dal Consiglio comunale con i voti compatti della maggioranza. “Sono queste le linee guida con le quali abbiamo voluto caratterizzare il nuovo Piano che punta decisamente ad un marcato contenimento del consumo di suolo. In linea con il nostro programma di mandato e con le richieste della popolazione, espresse dalle 164 osservazioni al PAT precedentemente adottato, abbiamo concepito il suolo quale “bene comune” e da questo conseguono le linee guida e le azioni previste dal piano per la rinaturalizzazione, riqualificazione, rigenerazione di ambiti e territori urbanizzati e per la disciplina delle “non compatibilità”, ovvero di quelle aree le cui previsioni del PRG sono considerate incompatibili con le scelte strategiche del PAT e pertanto vanno oggi “congelate” e ridefinite con il successivo Piano degli interventi”: commenta il Sindaco Carola Arena.

Il PAT adottato dal Consiglio, dopo aver revocato quello precedentemente adottato nel gennaio 2014, dà un taglio netto al dimensionamento residenziale portando la cubatura a 287.000 mc, contro i 520 mila di quello della precedente amministrazione. “Una riduzione vera, che riguarda anche le aree C2 di completamento, sulle quali la scorsa amministrazione, grazie ad un emendamento da essa presentato al suo stesso PAT, e venduto come strumento anti cementificazione, aveva lanciato una corsa a costruire autorizzando in poco più di tre mesi immediatamente precedenti le elezioni oltre 90 mila metri cubi, da noi in parte revocati dopo essere stati eletti”, ha sostenuto il Sindaco Arena nel suo intervento. Il contenimento del consumo di suolo del nuovo PAT si esplica, inoltre, nelle seguenti principali scelte:

– non compatibilità di 3 nuclei rurali inseriti in contesti di valore ambientale;

– non compatibilità degli indici di edificabilità delle zone B di PRG;

– non compatibilità dei parametri edilizi delle zone C2 (zone di completamento). Tali parametri vanno ridefiniti in sede di PI con la previsione di una riduzione delle volumetrie previste da PRG fino al 70 %. Tra l'adozione e l'approvazione del PAT è possibile edificare solo il 30% delle volumetrie previste oggi dal PRG;

– Area ex Veneland: con l'adozione del PAT si dà avvio alla richiesta di riconoscimento dell'area umida delle cave quale Sito di Interesse Comunitario (SIC), pertanto risulta non compatibile la volumetria prevista da PRG (di cui 20.000 mc è a destinazione residenziale);

– Area turistico-ricettiva a Bonisiolo: considerata non compatibile con le previsioni di PRG per la valenza ambientale e per le oggettive difficoltà di accesso;

– viene stralciata la previsione di Grande struttura di vendita nell'Area ex Nigi (presente nel  PAT della precedente amministrazione);

– vengono stralciate tutte le linee preferenziali di sviluppo insediativo previste nella versione del PAT della precedente amministrazione.

Il nuovo PAT parte dal basso, dalle 164 osservazioni di cittadini, associazioni ambientaliste e di quartiere presentate rispetto al PAT adottato dalla precedente amministrazione, che assieme alle linee programmatiche dell’amministrazione Arena ne hanno costituito l'ossatura, in linea con le politiche regionali ed europee in tema di ambiente, valorizzazione del paesaggio, sostenibilità delle trasformazioni, rigenerazione urbana ed alle innovazioni normative introdotte dalla recente L.R. 14/2017 sul contenimento del consumo di suolo.

LA TUTELA DEL PAESAGGIO Il nuovo PAT promuove la tutela del paesaggio non per frammenti isolati ma come progetto di rete, all'interno della quale le componenti lineari, puntuali, areali rappresentano la struttura portante, ovvero: Componenti scenico/percettive lineari (itinerari, viali alberati e filari), Componenti scenico/percettive puntuali ed areali (coni visivi, contesti figurativi), Componenti fisiche del paesaggio di natura storico monumentali areali (centri storici), Componenti fisiche del paesaggio di natura storico monumentali puntuali (edifici e complessi di valore storico testimoniale e monumentale, luoghi identitari).

L'approccio al paesaggio in termini progettuali compie un salto di scala creando un passaggio intermedio tra PAT e PI nell'individuazione di 5 ambiti territoriali ritenuti strategici non solo per la dimensione locale ma anche per quella metropolitana. Cinque “Masterplan”, schemi progettuali di indirizzo per il Piano degli Interventi e che sono raccolti in un repertorio allegato alle Norme del Piano: Corridoio del Fiume Zero, Corridoio del Fiume Dese, Parco di Mogliano, Terraglio slow, Ambito del centro urbano. Per ognuno è sviluppato un approfondimento progettuale di dettaglio che precisa il ruolo che le diverse componenti territoriali devono conservare o assumere in funzione degli obiettivi di carattere ambientale, paesaggistico ed ecosistemico: ricomposizione ambientale, rinforzo degli aspetti scenico percettivi e fruitivi del paesaggio, riqualificazione e rigenerazione della scena urbana e valorizzazione ecosistemica.

LA VALORIZZAZIONE AMBIENTALE Il PAT integra ed amplia il concetto di rete ecologica, individuata e disciplinata a scala provinciale, utilizzando i principi e le metodologie, ormai consolidati a livello europeo, dei Servizi Ecosistemici e dell'Infrastruttura verde. Un corridoio eco-territoriale continuo e polivalente che non si limita a garantire la connettività faunistica e il rinforzo della biodiversità e che pone al centro delle azioni di Piano il tema della sostenibilità come politica che garantisce le necessità dell'uomo e la vita di tutte le specie aumentando la resilienza del territorio attraverso la promozione dei servizi ecosistemici, ovvero la capacità dei suoli di fornire: beni, supporto alla biodiversità, regolazione delle acque e delle ondate di calore, supporto alla fruizione del territorio per scopi ricreativi, culturali e salvaguardia del paesaggio. Infrastruttura verde che integra il “consolidato” allo “spazio aperto” attraverso la definizione di un apparato normativo di buone pratiche che garantiscano la continuità della rete ecosistemica ed il controllo sui processi di impermeabilizzazione del suolo. Grazie alla mappatura dei servizi ecosistemici è possibile riconoscere le specificità e potenzialità dei suoli in termini produttivi, ambientali, culturali, paesaggistici, di sicurezza idrogelogica e confort climatico, facilitando una corretta territorializzazione delle risorse ed una programmazione mirata delle politiche di sviluppo ed inoltre predisporre un indicatore unico, che esprime sinteticamente le caratteristiche ambientali, paesaggistiche e socioeconomiche, da utilizzare per il monitoraggio del piano e la verifica di sostenibilità.

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