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Cronaca Montebelluna

Crede sia una prostituta e contratta una prestazione: rissa con il marito

Un 27enne di Montebelluna è stato condannato, con il rito abbreviato, a quattro mesi di reclusione. E' stato assolto per la tentata rapina ma stangato per danneggiamenti: il giovane, ubriaco, ha distrutto una vetrata e l'auto dell'asiatica

«Ma quale rapina, signor giudice, io pensavo fosse arrivata merce nuova». E' finita in un mare di guai giudiziari la speranza di un 27enne di Montebelluna convinto che nel "noto", secondo lui,  bordello della città dove si venderebbero ragazze cinesi fosse arrivata una prostituta con cui non aveva ancora consumato rapporti. In realtà si trattava in effetti di una cinese ma la 34enne non faceva l'amore per professione ma era semplicemente l'inquilina di un altro appartamento della stessa palazzina. Lui, sedotto dalla bellezza della signora in questione l'ha seguita, l'ha vista entrare in casa e ha suonato il campanello. Ma quando ha iniziato a trattare la prestazione è scoppiata la baraonda: la donna ha chiamato il marito con cui il giovane ha ingaggiato una discussione finita con un pugno in faccia all'uomo cinese, a cui nel frattempo era venuto in aiuto un conoscente connazionale.

Questa la versione difensiva del 27enne dopo che era stato arrestato per tentata rapina e danneggiamento. Infuriato per non essere riuscito a "concludere" era infatti sceso in strada e aveva mandato in frantumi la vetrina di un negozio prima di accanirsi sulla macchina della donna cinese. Ieri in abbreviato è stato assolto dalla tentata rapina e condannato a 4 mesi di reclusione per i danneggiamenti. Entro 60 giorni le motivazioni del giudice che, pare di capire, si sia lasciato convincere dalla tesi del legale dell'uomo, l'avvocato Guido Galletti.

I fatti sono avvenuti il 1 novembre del 2018. Per la Procura si sarebbe trattato di una tentata rapina, ipotesi confortata dal particolare del coltello che il 27enne avrebbe estratto durante la discussione con i cinesi, che hanno a loro volta raccontato di come avrebbe cercato di farsi dare dei soldi. Per la difesa invece un "pasticcio" nato da un fraintendimento: quello per cui la cinese fosse una nuova prostituta che lavorava in uno degli appartamenti della palazzina dove è avvenuta la zuffa e a cui il ragazzo era molto "interessato". Dopo essere stato arrestato la sera stessa il 27enne era prima finito in custodia cautelare in carcere e poi agli arresti domiciliari. In tutto 5 mesi, uno in più di quelli a cui è stato condannato. stamattina.

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