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Cronaca Montebelluna

Sfruttamento della prostituzione minorile, imprenditore a processo

La vittima, un ragazzo oggi maggiorenne, ha tentato per due volte il suicidio dopo i presunti abusi. Il 50enne, montebellunese, lo avrebbe adescato on line e poi durante un incontro lo avrebbe convinto ad avere con lui dei rapporti sessuali, offrendogli cento euro

Aveva solo 15 anni quando è finito nella trappola dell'orco, tesa in un sito internet e scattata quando si sono incontrati di persona. Qualche tempo dopo ha realizzato quello che gli era successo e per la vergogna ha tentato due volte il suicidio. E' la storia di un ragazzo, oggi maggiorenne, vittima di un predatore sessuale ora finito a processo con l'accusa di sfruttamento della prostituzione minorile. Il presunto aguzzino è un montebellunese 50enne, conosciutissimo imprenditore della zona, che secondo quanto ricostruito dalle indagini della Procura distrettuale di Venezia avrebbe adescato il minorenne, residente a Treviso, e poi durante l'incontro lo avrebbe convinto ad avere con lui dei rapporti sessuali offrendogli cento euro.

I fatti sono del giugno 2015. Poco dopo il giovane, che è figlio di una coppia di immigrati marocchini, ha raccontato raccontato tutto alla famiglia e a quel punto sono scattate le indagini che, grazie alle tracce lasciate su computer e telefonini, sono arrivate ad indentificare il maniaco pedofilo. La famiglia del 15enne è rimasta sconvolta dalle confessioni del figlio, in cui lentamente è cresciuto un sentimento di vergogna che lo ha portato a tentare di togliersi la vita per ben due volte fortunatamente senza riuscirsi. Stamattina in Tribunale, martedì, a Treviso è iniziato il processo che vede alla sbarra il noto imprenditore montebellunese.

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