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Cronaca Cison di Valmarino

Male incurabile: addio alla baronessa Gemma Pin

Donna di cultura, amante dell'arte e del bello, la baronessa Pin si è spenta all'inizio del mese di marzo dopo una lunga lotta combattuta contro un male che non le ha dato scampo

CISON DI VALMARINO L'inconfondibile sorriso di Gemma Pin, meglio nota agli amici con il titolo nobiliare di Baronessa Carapanza Coburgo Pin, si è spento dopo una lunga battaglia contro un male incurabile.

Conosciuta da molti come una persona di grande vitalità ed energia al servizio del prossimo, Gemma Pin è stata per anni in prima fila nelle battaglie sociali, sempre coerente con i suoi principi di uguaglianza e giustizia sociale, anticonformista, pacificamente anarchica, e amorevolmente libera. Con queste parole la baronessa è stata ricordata dai suoi conoscenti in molti post pubblicati sul suo profilo Facebook pieno di messaggi di cordoglio lasciati da chi aveva avuto la fortuna di conoscerla in vita. Donna ricercata, intelligente, sensibile e alternativa, ha sempre colto l’essenza e la spontaneità nelle persone; amava trascorrere il suo tempo con amici sinceri, lontana da falsi miti e luoghi comuni. Con il marito Toni Titton aveva collaborato per diversi anni alla “Bottega d’Arte”, storica galleria nel centro di Follina, punto di riferimento per appassionati e non solo. E’ qui che i coniugi Titton hanno conosciuto e frequentato molti personaggi del mondo dell’arte quali Sandro Nardi, Silvano Braido, Bruno Donadel, Francesco Nardi, Orlando Tisato, Valerio Bellati, Lino Dinetto e Bettis. Il 3 settembre 1988 Gemma, con un gruppo ristretto di amici, istituisce a casa propria la prima edizione del premio “ Bis Basariz – tra il serio ed il faceto” un appuntamento culturale che metteva in luce le potenzialità e la genialità di artisti che non transitavano attraverso i canali tradizionali dei mass-media. Alle serate erano invitati e premiati artisti come: Fulvia Dal Zotto, Andrea Miani, Gianni Bari, Giorgio Spiller e altri, solo per citarne alcuni. Ha frequentato per anni casa Zanzotto, come ricorda bene Marisa, moglie del poeta che andò a farle visita nell'ultimo periodo della malattia. Colpita da un male incurabile, Gemma ha vissuto le fasi finali della sua vita con una grande senerità interiore. Il 1 marzo si è spenta nella sua abitazione di Cison di Valmarino, circondata dalle persone a lei più care: il figlio Martino, la nuora Dejana a cui si è affidata fin da subito, il marito Toni e le adorate nipotine Kira e Lisa. 

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