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Cronaca Centro / Via San Nicolò

Treviso saluta don Pierluigi Guidolin: si è spento il rettore del Seminario Vescovile

Da Rettore ha coltivato con passione e senza risparmio la realtà formativa locale, anche quando negli ultimi due anni era stato colpito dalla malattia

TREVISO E’ mancato giovedì mattina, dopo una lunga malattia, don Pierluigi Guidolin, 50 anni, rettore del Seminario vescovile di Treviso dal 2013 e fino a qualche settimana fa (quando aveva rassegnato le proprie dimissioni per motivi di salute). Lascia il papà Domenico, la sorella Paola, il fratello Michele, il cognato, la cognata e i nipoti. La mamma Maurilia era mancata nel 1996. Le esequie, presiedute dal vescovo Gianfranco Agostino Gardin, saranno celebrate presso il Tempio di S. Nicolò a Treviso, sabato 9 giugno alle ore 10.30.

Nato a Castelfranco Veneto il 15 agosto 1967, don Guidolin è stato ordinato sacerdote il 27 maggio 1995. Vicario parrocchiale a Castelfranco nei primi anni di ministero, è stato per diversi anni educatore in Seminario e dal 2004 è stato responsabile della Comunità Vocazionale. Nel maggio del 2013 il vescovo Gianfranco Agostino Gardin lo aveva nominato rettore del Seminario Vescovile. Don Pierluigi ha avuto diversi ulteriori incarichi diocesani: direttore del Centro diocesano vocazioni, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, responsabile del sito internet della Diocesi; faceva parte del gruppo di redazione della “Vita del popolo” da giornalista pubblicista e, fino a che le forze glielo hanno permesso ha continuato a scrivere, non solo di temi ecclesiali, ma anche di argomenti che destavano la sua curiosità e desiderio di approfondimento: politica estera, soprattutto Africa e Medio Oriente (approfondiva e si documentava moltissimo), temi educativi, cinema (una sua grande passione).

Da Rettore ha coltivato con passione e senza risparmio, anche quando negli ultimi due anniera stato colpito dalla malattia, la realtà formativa, l’attenzione vocazionale, la vita comunitaria del Seminario Vescovile, che si è consolidato negli ultimi anni anche come punto di riferimento per scuole di formazione dei laici, a cominciare dalla Scuola di formazione teologica, e poi l’Istituto superiore di Scienze religiose e il Biennio di formazione per catechisti. Un luogo aperto e in dialogo con il territorio, anche dal punto di vista educativo e culturale (ricordiamo il recente restauro degli affreschi di Tomaso da Modena nella sala del Capitolo con il cantiere didattico dell'Istituto Superiore per la conservazione ed il restauro di Roma).

Ha sempre messo al primo posto in tutti gli ambiti in cui ha operato la relazione di pastore e di fratello. Tantissimi i giovani, non solo del Seminario, che ha accompagnato con la sua direzione spirituale. Anche da direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo, ad esempio, aveva guardato in primo luogo alle persone e aveva avviato degli incontri con le badanti dei Paesi dell’Est. La passione per le comunicazioni e il giornalismo sono soprattutto degli ultimi anni. Anche in quest’ambito don Pierluigi si era messo in gioco con tutto se stesso, nonostante i numerosi impegni ecclesiali, abbinando anche in questo caso passione, attenzione alle persone, curiosità, competenza, conoscenza degli argomenti sui quali scriveva.

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