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Cronaca

Morto dopo un intervento alla prostata: al via il processo all'anestesista

Mercoledì 19 febbraio è iniziata a Treviso la prima udienza del procedimento sulla morte del 69enne Bruno Marzella. Unico indagato: l'anestesista veneziano Antonio Silvestri

Era entrato nella casa di cura Giovanni XXIII di Monastier per operarsi alla prostata ma morì tre giorni dopo, in un letto dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso per complicazioni cardiache dovute ad un’emorragia interna.

Dopo che ad inizio indagini nel mirino della Procura della Repubblica di Treviso finirono sette tra medici e infermieri che seguirono l’intervento operatorio ed il decorso post-operatorio del paziente, un autotrasportatore in pensione di San Biagio, Bruno Marzella, 69 anni, stamattina, mercoledì 19 febbraio, è iniziato il processo all'unico imputato, l'anestesista veneziano Antonio Silvestri, che il 27 settembre del 2016. nelle ore in cui Marzella accusò l'emorragia, era il medico di guardia. Il dottore avrebbe deciso troppo tardi il trasferimento del paziente nel più attrezzato ospedale di Treviso, quando ormai le complicanze post-operatorie s’erano manifestate e il quadro clinico si era enormemente aggravato. Secondo quanto ricostruito dalle indagini l’operazione andò perfettamente. Successivamente i medici si sarebbero accorti di un’emorragia con conseguenti complicazioni cardiache che li avrebbe costretti a portarlo di nuovo in sala operatoria. Solo quando oramai lo stato di salute del paziente era compromesso sarebbe stato deciso il suo trasferimento al Ca’ Foncello.

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