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Cronaca Centro

Treviso, la bici e la Grande Guerra: la mostra a Palazzo dei Trecento

Con l'occasione della partenza del giro d'Italia è stata inaugurata in pieno centro cittadino una mostra sulla storia della bicicletta

TREVISO La mostra "Treviso, la bicicletta e la Grande Guerra" è stata inaugurata venerdì mattina in pieno centro storico a Palazzo dei Trecento alla presenza del Prefetto Maria Augusta Marrosu, del Presidente della Provincia Leonardo Muraro, del Presidente del Consiglio comunale Franco Rosi, dell'assessore allo sport Ofelio Michielan e dell'assessore alla cultura Luciano Franchin e Giancarlo Zanardo della Jonathan Collection. L'esposizione, che resterà aperta fino al 7 giugno, ripercorre la storia della bicicletta in tutte le sue forme e i suoi usi: la bicicletta da corsa, da passeggio e da guerra. Il filo conduttore è la catena della bicicletta, "l'unica a renderci liberi". 

Curatore della mostra è l'architetto Gaetano Mazzeo che è così intervenuto durante la presentazione: "La Grande Guerra, della quale decorre il centenario, che si può considerare il vero momento dell’unità d’Italia, fu la prima volta che tutti gli taliani si trovarono a combattere fianco a fiacco senza distinzione di provenienza, tutti a difendere i sacri confini della nostra patria e tutti sotto la stessa bandiera, il tricolore. L’allestimento di una mostra sul ruolo della bicicletta nel corso della Grande Guerra, vuole rendere giustizia al sacrificio di migliaia di soldati ciclisti (bersaglieri) che silenziosamente, quotidianamente, eroicamente sacrificarono la loro vita per la difesa del territorio nazionale. Un nome su tutti: Enrico Toti che la usò per le sue epiche azioni, pedalando con una sola gamba e con la stampella, che avrebbe poi lanciato oltre le linee nemiche, collocata sul telaio della propria bicicletta. Si è cercato e forse trovato, il filo conduttore di tutto ciò: la "catena della bicicletta". La catena, che è sempre stata considerata un elemento di costrizione, di vincolo e limitazione, diventa ora un elemento di libertà".

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