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Cronaca

La mostra del cinema di Venezia sbarca a Treviso nelle sale del Corso

L’appuntamento a Treviso con i film della Settimana della Critica si terranno giovedì 21 settembre al Multisala Corso con la presenza in sala del critico cinematografico De Grandis

TREVISO Giovedì 21 settembre appuntamento a Treviso con l’edizione 2017 de “Le Giornate della Mostra del Cinema di Venezia". I Film della Settimana della Critica”, iniziativa realizzata dalla Fice Tre Venezie con il sostegno della Direzione Generale Cinema – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione del Veneto, delle Province autonome di Trento e Bolzano Alto Adige e della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.  Da martedì 19 settembre a giovedì 5 ottobre, gli appassionati cinefili del Veneto, delle Province autonome di Trento e Bolzano Alto Adige e della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, potranno assistere gratuitamente, nei cinema aderenti alla FICE, alla proiezione di opere provenienti dalla 32.ma Settimana Internazionale della Critica, la più originale tra le sezioni della Mostra del Cinema di Venezia.

L’appuntamento a Treviso con i film della Settimana della Critica si terranno giovedì 21 settembre al Multisala Corso con la presenza in sala del critico cinematografico Adriano De Grandis. Alle 20.00 inizieranno le proiezioni di “SIC@SIC cortometraggi italiani”, brevi lavori provenienti dalla sezione “SIC@SIC – Short Italian Cinema”. Sono opere di autrici e autori giovanissimi, in grado di muoversi lungo tutto lo spettro espressivo del cinema contemporaneo. Un panorama di possibilità entusiasmanti le cui uniche regole sono il talento e la creatività. Protagonista di “Adavede”di Alain Parroni (Italia, 2017, 20’) è Clara, una ragazza disincantata della periferia romana. Camminando nel bosco s’imbatte in un cervo. Nella speranza di catturare quell’immagine incantevole, la giovane punta il telefono sull’animale, ma il cellulare si spegne lasciandole solo il dubbio e un bel ricordo. Comincia così un viaggio lungo un giorno scandito da incontri con vari personaggi, un percorso che diviene ricerca all’interno di una memoria corrotta. “Due” (Francia-Italia, 2017, 17’) di Riccardo Giacconi parla di Milano 2, quartiere residenziale alla periferia di Milano. Costruito tra il 1970 e il 1979 come una città utopica, è stato il primo ambizioso progetto urbanistico di Silvio Berlusconi.

Quello che oggi a prima vista può sembrare un’anonima periferia, è stato il laboratorio per l’imposizione di un vero e proprio stile di vita che nei decenni del berlusconismo si è diffusa a livello nazionale e che ha trasformato radicalmente la cultura italiana. In “Les Fantômes de la veille” (Francia-Italia, 2017, 19’) di Manuel Billi, Antoine e Philippe si separano senza dirsi addio. Il giorno stesso, una ragazza dai capelli biondi scrive il loro nome su una finestra di casa, la sua missione è guarire le ferite degli altri, aiutare gli amanti perduti a dimenticare o sparire. “Il Legionario” di Hleb Papou (Italia, 2017, 13’) racconta la storia di Daniel, figlio di genitori africani nato a Roma, è un agente del reparto mobile della Polizia di Stato. Un giorno scopre che la sua squadra dovrà sgomberare il palazzo occupato dove vivono la madre e il fratello. Scisso tra l'amore per la sua famiglia e la fedeltà alla Polizia, Daniel dovrà scegliere da che parte stare e andare fino in fondo. In un clima di dominio tra miserabili e nuovi nemici apparentemente innocui si muovono Ciccio “O' Pazz” e Ciruzzo “Pesce Bello” in “Malamènti” di Francesco Di Leva (Italia, 2017, 13’). I due sono sanguinari assassini che esercitano violenza sui più deboli. In un clima di dominio tra miserabili, nuovi nemici apparentemente innocui sembrano farsi spazio. Spinta dall’alienazione del luogo, la coppia di malavitosi sviluppa una paranoia anche nei confronti di due animali inermi: Severino l’asinello e Piero il cinghiale. La resa dei conti è vicina.

Alle 21.00 in cartellone troviamo il film vincitore della 32.ma Settimana Internazionale della Critica: “Temporada de caza (Hunting Season)” (Argentina, Usa, Germania, Francia, Qatar, 110’) di Natalia Garagiola. Ernesto è una rispettata guida di caccia che vive in Patagonia con la sua nuova famiglia. In seguito alla morte della prima moglie, l’uomo è costretto a ospitare il figlio che non vede da oltre dieci anni. Messo di fronte al passato che si era lasciato alle spalle, Ernesto cerca di contenere le esplosioni di violenza del giovane. Immersi in una natura ostile, il risentimento cederà il passo a un possibile rapporto fra i due uomini. Il loro ritrovarsi li porterà a confrontarsi con la loro capacità di uccidere e perdonare. Tutti i film stranieri sono proiettati in lingua originale sottotitolati in Italiano. Tutte le proiezioni sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti L’elenco completo delle proiezioni è disponibile al link:  legiornatedellamostra.agistriveneto.it

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LA RASSEGNA

Sono complessivamente quattordici le sale coinvolte nell’edizione 2016 de “Le Giornate della Mostra del Cinema di Venezia. I Film della Settimana della Critica” in Veneto, nelle Province autonome di Trento e Bolzano Alto Adige e nella Regione autonoma Friuli Venezia Giulia «L’iniziativa, fortemente voluta dagli Assessori alla Cultura del Triveneto e Alto Adige e sostenuta dal MiBACT – afferma l’Assessore alla Cultura- Regione Veneto, Coordinatore della Conferenza Permanente Assessori Cultura Triveneto e Alto Adige - consentirà al pubblico di vedere un prodotto altamente qualificato ed in visione esclusiva. La Conferenza Permanente degli Assessori alla Cultura del Triveneto esprime in tal modo la forte convinzione di promuovere il cinema di qualità che difficilmente trova spazio nell’ordinaria programmazione. Le proiezioni si svolgeranno nelle sale cinematografiche d’essai che si sono costituite “in rete” favorendo in tal modo la realizzazione e la condivisione di progetti culturali».

«Le sale d’essai, dedicate al cinema di qualità, mostrano ancora una volta la loro vocazione ad essere dei veri propri presidi culturali in tutto il territorio la cui forza sta proprio nella loro offerta culturale variegata. – dichiara Filippo Nalon – Tanto più in questo caso, in cui ospitano i film provenienti dalla Settimana della Critica di Venezia, tutte opere prime, di autori poco noti, che difficilmente avrebbero la possibilità di uscire ed essere visti nel circuito della grande distribuzione». «I film selezionati – commenta Franco Montini, Presidente SNCCI - sono stati scelti esclusivamente in relazione all’originalità della messa in scena. I sette titoli del concorso possiedono tutti una propria particolare iconografia, a volte perfino contraddittoria rispetto a quanto ci si potrebbe attendere. Si tratta di un gruppo di film non stereotipati che osano, capaci di portare alla luce le inquietudini del mondo contemporaneo. Ai nove lungometraggi si affiancano altrettanti corti italiani inediti, Sic@Sic: una sorta di piccolo festival parallelo organizzato con Luce Cinecittà, ente interessato alla promozione di registi debuttanti. L’iniziativa è stata varata con grande successo lo scorso anno e viene replicata, aumentando da otto a nove il numero dei corti».

Chiosa Giona Nazzaro, Delegato Generale SIC: «Il cinema riesce sempre a smentire quanti lo considerano periodicamente in fin di vita o privo di idee. Al contrario: raramente il cinema è apparso più ricco di energia, di possibilità, e potenzialità. Dopo i risultati entusiasmanti ottenuti dai film della passata edizione della Settimana internazionale della critica, titoli che hanno viaggiato in lungo e largo, raccogliendo premi e consensi la sfida principale da raccogliere e affrontare era, ovviamente, non ripetersi. Continuare a dissodare il terreno del possibile senza abbandonare il gusto della ricerca inteso proprio come il piacere di cercare i film. Cercare quei film in grado di mettere tutto in discussione, di rimettere in discussione lo sguardo, di creare le condizioni per viaggiare ancora una volta (l’importante - sosteneva Jack Kerouac - è mettersi in movimento) e, soprattutto, essere disponibili allo stupore. Piuttosto che chiudersi nella cittadella delle proprie convinzioni, mettersi in gioco e rischiare. Il cercare, dunque, è parte integrante del piacere. Evocare i film che ancora non esistono se non come desiderio di chi li cerca e desidera».

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