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Cronaca Paese

Caporetto, a Paese apre i battenti una mostra di foto originali

Dopo l’inaugurazione del 24 ottobre, con il taglio del nastro della mostra previsto nel pomeriggio alle ore 17,30 con la partecipazione dello storico Paolo Cervone, uno dei massimi esperti europei del Primo Conflitto mondiale

PAESE Dal 24 ottobre al 24 novembre alla Barchessa di Villa Panizza esposizione di una cinquantina di immagini dell’epoca che ripercorrono gli eventi successivi alla disfatta e al ritiro degli italiani dall’Isonzo organizzata dalla Proloco e dal Centro di Documentazione Storica sulla Prima Guerra Mondiale . Tra queste molte “istantanee” inedite della campagna trevigiana e dei campi di volo da cui si levava la pattuglia di Francesco Baracca. Il 4 novembre un convegno con alcuni dei massimi esperti storici

E’ l'alba del 24 ottobre 1917 quando uno imponente schieramento di forze composte da austro-ungarici e tedeschi, in parte dirottati sull’Isonzo dal fronte orientale, scatta all’attacco lungo la linea Plezzo-Tolmino. L’offensiva, preceduta da un lungo e violento bombardamento di artiglieria, viene mossa utilizzando una nuova tattica. I tedeschi individuano infatti alcuni punti deboli delle difese italiane e le sfidano con assalti di fanteria armata di mitragliatrici leggere. Penetrati in diversi punti austro-ungarici e germanici aggirano i soldati italiani, gettando scompiglio fra le truppe impreparate all’attacco. Dal comando tardano ad arrivare gli ordini. Tagliati fuori dai collegamenti i nostri soldati sono costretti ad arretrare precipitosamente e in maniera disordinata. Da allora la parola Caporetto è diventata sinonimo di sconfitta. Tremenda, rovinosa, quasi catastrofica.

A cento anni dall’evento che stava per cambiare le sorti della Prima Guerra Mondiale Paese dedica al ricordo della battaglia di Caporetto un evento che sarà ospitato presso il nuovo Polo Culturale della Barchessa di Villa Panizza. “Caporetto, 1917” è il titolo dell’appuntamento culturale organizzato dalla Proloco di Paese e da Cedos, il Centro di documentazione storica sulla Prima Guerra Mondiale con il patrocinio del Comune di Paese, che verrà inaugurato il prossimo 24 ottobre. “Caporetto, 1917” ruota intorno ad una mostra di fotografie originali, scattate da una parte e dall’altra della barricata, che ripercorrono i fatti, dall’offensiva nemica alla ritirata, dall’esodo delle popolazioni in fuga dai territori su cui si riversa l’invasione austro-tedesca all’attestazione dell’esercito italiano nelle retrovia della nuova linea difensiva, che attraversa il Veneto dal Monte Grappa fino alla foce del fiume Piave.

Una cinquantina di  immagini d’epoca di grande valore storico, provenienti da svariati archivi storici e in buona parte inedite, che ritraggono il dopo-Caporetto attraverso gli occhi dei vincitori e degli sconfitti, la fatica dei soldati e la disperazione dei civili, gli sguardi sperduti dei prigionieri e la baldanza dei comandi nemici, convinti di aver inflitto agli italiani e ai loro alleati un colpo mortale e decisivo. Tra le fotografie alcune immagini delle retrovie dell’esercito Regio nel trevigiano, i campi di aviazione da cui si alzava la squadriglia del celebre asso Francesco Baracca, a Quinto e Paese, e dei  campi militari in particolare proprio nel territorio di Paese, dove i comandi italiani stabilirono alcuni dei punti coordinamento e centri di raccolta dei soldati sbandati, da riorganizzare e rimandare in trincea.

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Quella fra esercito e i civili fu una convivenza non sempre facile. Gran parte delle derrate alimentari vennero di fatto requisite, i boschetti di campagna  tagliati per fare legna da ardere lasciando le famiglie al freddo, i terreni e persino i cortili delle case occupati, da Castagnole a Breda di Piave, dall’artiglieria impegnata a rispondere al fuoco incessante dei cannoni a lunga gittata austriaci, che non solo martellavano le difese italiane ma arrivarono anche a mettere in atto un pesante bombardamento sulla città di Treviso. Il viaggio per immagini attraverso quel lungo anno trascorso tra la sconfitta di Caporetto e la vittoriosa battaglia “del Piave” si arricchirà inoltre di alcuni momenti di approfondimento.

Dopo l’inaugurazione del 24 ottobre, con il taglio del nastro della mostra previsto nel pomeriggio alle ore 17,30 con la partecipazione dello storico Paolo Cervone, uno dei massimi esperti europei del Primo Conflitto mondiale e in particolare degli avvenimenti relativi alla battaglia di Caporetto, il 4 novembre si svolgerà il convegno storico “Caporetto, cent’anni”. Un panel di storici, tra cui Paolo Gasparini, Lucio De Bortoli, Paolo Pozzato, Chiara Scinni, Luigino Scroccaro e Suor Albarosa Ines Bassani ripercorreranno la vicenda militare, sociale e umana di cui è stato protagonista in quel periodo il territorio trevigiano.

Sabato 11 Novembre alle 17,30 sarà invece la volta di “…E la chiamavano Grande”, viaggio nelle tradizione della musica popolare ispirata alle vicende della Grande Guerra con l’etnomusicologa Francesca Gallo e lo storico Paolo Paolo Pozzato. Infine venerdì 17 novembre, sempre a Villa Panizza, gli storici Lucio De Bortoli, Antonella Santini, Chiara Scinni e lo scrittore e giornalista Sergio Tazzer faranno il punto sulle nuove ricerche storiche. Das Wunder von Karfreit, ovvero il “miracolo di Caporetto” come lo chiamarono i tedeschi, non decise però le sorti della guerra. L'8 novembre il generale Cadorna venne destituito dal Comando Supremo dell’esercito italiano e al suo posto, come nuovo capo di Stato Maggiore, venne nominato il generale Armando Diaz. Malgrado le ingenti perdite subite a Caporetto -  13 mila morti, 30 mila feriti e 265 mila prigionieri -  gli italiani e i loro alleati francesi, britannici e americani, con il contributo di milizie polacche e cecoslovacche, riuscirono a impedire lo sfondamento lungo la linea del Piave. Dopo un lungo e logorante periodo di guerra di trincea arrivò la controffensiva, segnata dalle imprese disperate e “gloriose” degli assalti con poche munizioni e all’arma bianca dei cosiddetti “Ragazzi del ‘99”.

Sul fronte italo-austriaco le forze italiane, con la vittoria decisiva nella battaglia di Vittorio Veneto tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918, costrinsero gli austriaci ad una rovinosa ritirata. Gli imperi centrali, chiusi nella morsa ad ovest lungo il fronte franco-belga e a est nei balcani, alla fine non poterono far altro che soccombere.  

La mostra “Caporetto, 1917” chiuderà i battenti il 24 novembre. L’ingresso all’esposizione e agli eventi culturali è gratuito.

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