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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Refrontolo

Muraro chiede la medaglia al Valor Civile per gli "angeli di Refrontolo"

Il Presidente della Provincia vuole premiare gli uomini distintisi nei soccorsi al Mulinetto della Croda. Intanto la Regione concede nuovi fondi

REFRONTOLO - Il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, annuncia che invierà richiesta formale per far ottenere a Massimo Lorenzon, Fabrizio Lorenzon e Roberto Bechevolo, la ricompensa al Valor Civile per la grande opera di soccorso prestata immediatamente nel giorno della tragedia di Refrontolo.

“La Provincia farà richiesta formale al Ministero dell'Interno affinchè venga riconosciuta a Massimo Lorenzon, Fabrizio Lorenzon e Roberto Bechevolo, la ricompensa al Valor Civile. Questo mi sono sentito in dovere di fare, d'accordo ovviamente con la sindaca di Refrontolo, Loredana Collodel, che è molto sensibile sulla questionespiega Muraro – I fratelli Massimo e Fabrizio Lorenzon hanno aperto la loro casa la sera della tragedia, hanno salvato una 30ina di persone dall'acqua, mettendo a disposizione corde, il fuoco per scaldarle, aprendo i loro cassetti e prestando loro i vestiti che la furia della corrente aveva strappato, senza lesinare accoglienza e aiuto gratuiti, tanto che la loro casa è diventata anche una prima sorta di centro assistenza per i feriti. Nello stesso posto è intervenuto Roberto Bechevolo, assistendo i feriti e i recuperati dai fratelli. Io credo infatti che gesti di grande solidarietà e soccorso gratuito e generoso, di questi tempi, vadano riconosciuti, amplificati, elogiati chiude Muraro - Danno il senso di una comunità forte, basata ancora su persone solidali e pronte ad aiutarsi nel momento dell'emergenza. Ecco perchè, d'accordo con la sindaca, manderemo richiesta formale per la ricompensa al Valor Civile”.

Nel frattempo la Regione ha provveduto a liquidare alle Province del Veneto una parte delle somme dovute per gli interventi di difesa del suolo, per la messa in sicurezza del territorio per frane e dissesti. In particolare ha previsto di liquidare un acconto delle somme dovute per il periodo 2008-2013 e un acconto per il 2014. Alla Provincia di Treviso sono stati assegnati 501.830,00 euro per gli anni 2008-2013 e 60.000,00 euro per il 2014.

Senza dubbio si tratta di un primo segnale – commenta il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – ma è anche chiaro che non basta. Devo dare atto all'assessore regionale Conte di aver rispettato l'impegno di procedere al recupero delle somme che spettano alle Province dal 2008, come mi aveva rassicurato. Ma sappiamo bene che mancano circa 13 milioni di euro da liquidare alle Province del Veneto, dei quali circa 2,5 milioni alla Provincia di Treviso. Purtroppo non è una questione facile da trattare, perchè non c'è certezza delle entrare, dato che non ci vengono più trasmessi i dati, sempre dal 2008. Ed è per questo che siamo stati costretti a diffidare la Regione perchè provveda a comunicare l'ammontare dei canoni dovuto per l'uso di acque pubbliche – i “canoni idrici” - e, ovviamente, perchè liquidi i restanti importi dovuti alle Province. Abbiamo l’urgenza di conoscere almeno l’esatto importo dovuto per consentire la corretta gestione dei nostri bilanci ed un’adeguata programmazione degli interventi”.

La definizione dei canoni idrici spetta alla Regione che li introita e li destina al finanziamento di tutela delle risorse idriche e dell'assetto idrogeologico. Alle Province spetta per legge una quota non inferiore al 10% della somma.

“In questi anni le Province hanno continuato e continuano a svolgere le funzioni in materia di difesa del suolo, lo abbiamo visto anche nella recente tragedia di Refrontolo e del Molinetto della Croda, evento nei giorni del quale abbiamo sommato, come noto, circa 2 milioni di euro di danni soltanto per quanto riguarda le Strade Provinciali. La mia non è volontà di fare polemica tra Enti, quanto quella di mantenere servizi essenziali. E' facile intuire, dunque, come questi 500.000 siano un inizio che voglio cogliere in positivo, nella speranza che tutti i fondi residui arrivino alle Province per poter garantire un servizio indispensabile per i cittadini, che altrimenti rischia di essere messo in pesante difficoltà”.

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