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Cronaca Paese

Appello dei genitori di Marianna Cendron: "Vogliamo scoprire la verità"

Dopo le numerose segnalazioni infondate pervenute sul caso della scomparsa della 18enne di Paese, il padre e la madre rinnovano l'appello per le ricerche. Ora si cerca la madre naturale in Bulgaria

“I primi di marzo non riuscivamo a farcene una ragione, ora l’angoscia che sia successo qualcosa di grave è salita”. Comincia così l’appello dei genitori di Marianna Cendron, la 18enne di Paese scomparsa il 27 febbraio.

Una ragazza che porta con sé alcuni problemi relativi a dei traumi che l’hanno aggredita nell’adolescenza. Rifiutava le cure psicologiche imposte dai genitori adottivi, Pierfrancesco ed Emilia Cendron, voleva rendersi indipendente. Ha lavorato in un ristorante di Castelfranco Veneto fino alla sera della scomparsa, quando ha salutato il titolare: “Ci vediamo domani”. Da quel momento, più niente.

“Non nutriamo sospetti nei confronti del fidanzato – commenta il padre nella conferenza convocata con i giornalisti e le forze dell'ordine – Se è viva, capirà quanto le vogliamo bene”.

I genitori hanno escluso anche la pista del convivente di Marianna, Renzo, un 45enne sposato con dei figli che l’aveva ospitata e, nell’ultimo anno, cercata più volte con insistenza.

Da tre mesi a questa parte, tante segnalazioni, ma nessuna di queste è risultata fondata.

La sua bicicletta non è mai stata trovata, e nemmeno i suoi due cellulari, un Samsung Galaxy e un vecchio Nokia – continua il padre – Marianna voleva cercare la sua madre naturale e aveva già tentato di scappare”.

Le ricerche sono proseguite anche in Francia, dove Marianna aveva inviato diversi curricula ad alberghi della zona, ma nemmeno Oltralpe c'è stato alcun esito.

Ora si cerca in Bulgaria, la sua terra d’origine. Marianna potrebbe essere alla ricerca della sua madre naturale ma, per il momento, ancora nessuna traccia di quella ragazzina di 18 anni, scomparsa improvvisamente nel nulla. Quella sera indossava degli stivaletti neri da pioggia, dei leggins neri, una giacca scura e un berretto bianco, oltre a portare con sé uno zaino azzurro.

“Io ed Emilia rinnoviamo l’appello per le ricerche - conclude il padre - Speriamo che stia bene, si metta in contatto con noi o con il fratello e che non la stiano tenendo prigioniera da qualche parte. Chiediamo uno sforzo a tutti quanti, vogliamo scoprire la verità”. 

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