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Cronaca Conegliano

Trevigiano troppo grasso per la risonanza: "Vada dal veterinario"

La denuncia di O.M., di Vittorio Veneto, che si sarebbe sentito dire da un operatore della radiologia di Conegliano di andare dal veterinario

CONEGLIANO - “Nessuna segnalazione di difficoltà a ottenere una prestazione sanitaria che venga da un cittadino veneto viene lasciata cadere". Comincia così la denuncia del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sul caso di O.M., di Vittorio Veneto che, a fine giugno, aveva lamentato un trattamento poco dignitoso e poco professionale da parte di un operatore dell’Ospedale De Gironcoli di Conegliano, di fronte all’impossibilità tecnica di eseguire una risonanza magnetica al paziente, del peso di oltre 150 chili. "Ho disposto un accurato approfondimento dell’intera questione anche sul piano tecnico - continua Zaia - e ho preteso che la direzione strategica dell’Ulss 7 tornasse ad incontrare questa persona, ribadendo le scuse, che sono anche della sanità veneta in generale, e prendendo l’impegno di assisterlo e indirizzarlo al meglio qualora se ne ripresentasse la necessità”.

Secondo il paziente obeso, non era stato possibile effettuare una risonanza magnetica a causa della mole. Sempre secondo la denuncia del vittoriese, l’operatore di radiologia avrebbe consigliato di rivolgersi ad una struttura veterinaria, dotata di macchinari adatti ad animali di grandi dimensioni. “L’operatore – aggiunge Zaia – ha commesso un grave errore, sia sul piano professionale che su quello umano. Un professionista volonteroso si sarebbe adoperato per cercare una struttura veneta con le necessarie caratteristiche (e ve ne sono varie) e un sanitario con la giusta sensibilità umana avrebbe sicuramente dovuto evitare quell’offensivo riferimento ad una struttura veterinaria”.

“Sul piano tecnico – dice il presidente – va precisato che non esiste ‘una’ macchina ‘unica’ per le risonanze a pazienti obesi, ma esistono macchine di diverse tipologie e caratteristiche, che vanno conciliate con la situazione di ogni singolo paziente, che quindi va valutata caso per caso. Vanno valutati peso, altezza, circonferenza della persona, l’organo da indagare, la distanza del magnete che compie l’operazione dal corpo della persona, la possibilità o meno del magnete stesso ad essere posizionato nel modo adatto a fornire un’indagine precisa. Tutto questo – conclude Zaia - doveva essere valutato a Conegliano e da lì andava fatta una ricerca per indirizzare il paziente verso la struttura veneta in grado di rispondere alle sue esigenze diagnostiche e alle sue caratteristiche fisiche. Questa è una procedura corretta, che non è stata applicata nel caso del signor O.M. – conclude Zaia – ma che raccomando vivamente di seguire in ogni occasione e in ogni struttura per dare il servizio di qualità che è dovuto e per evitare inutili e dispendiose migrazioni fuori regione”.

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