rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Parroco si scaglia contro lo striscione di Nervesa: "Bestemmia contro l'uomo e contro Dio"

Don Edy Savietto, sacerdote di Olmi, ne ha parlato nel corso dell'ultima omelia. Gaia Righetto (Django): "La prefetta dimostra che, nonostante i proclami, l'unica via in cui crede è quella del grande hub"

SAN BIAGIO DI CALLALTA "Sta accadendo qualcosa che non può lasciarci tranquilli, sta accadendo qualcosa che sta disintegrando le più semplici e normali linee di umanitá -ha scritto sul suo profilo Facebook don Edy Savietto, parroco di Olmi di San Biagio di Callalta- Mi chiedo cosa passa nella testa e nel cuore di chi prende il pennello e scrive bestialitá del genere...io non sono d'accordo con queste persone, io non ci sto a tecere di fronte alla disumanitá che nelle nostre terre si sta diffondendo senza nessuna remora e vergogna. Non sto dicendo che il problema dei profughi cosí come é gestito sia la soluzione, ma arrivare a questi punti, arrivare a pensare e a scrivere parole che massacrano come bombe senza che nessuno dei presenti togliesse via questa bestemmia contro l'uomo e contro Dio...é tutto il contrario della volontá di voler risolvere...che tristezza profonda".

Gaia Righetto (centro sociale Django) contro Lega e Laura Lega: "La prefetta dimostra che, nonostante i proclami, l'unica via in cui crede è quella del grande hub". "La cecità e l'odio indiscriminato generano mostri. E simulacri di mostri hanno sfilato a Volpago il 28 dicembre del 2016. Terrorizzati dalle notizie gonfiate da politicanti e social network, convinti di vivere in uno dei periodi più insicuri della storia, tronfi di sfogare la propria rabbia contro poveri e disperati. Sia chiaro che non sono semplicemente povere vittime inconsapevoli dell'odio montato da qualcun altro ma anche coscienti esecutori della disumanità peggiore. In mezzo c'è chi ha deciso di credere alle balle sulla clandestinità, sulla vita di lusso nel centro d'accoglienza, chi ha deciso di vedere il migrante responsabile della perdita del posto di lavoro e non il padrone! La politica razzista e insidiosa della Lega ha fatto breccia nella testolina di qualcuno. Quella che concentra la rabbia sull'invasione da parte dello straniero, il popolo migrante capace di tutto, di privare del lavoro, delle famiglie, degli affetti, della sicurezza, del denaro... Poco importa che il Governo vari in pochi giorni 20 miliardi per salvare i giochetti falliti di Mps e il Tesoro si prepari a metterne sul piatto altri 6/7, poco importi che le politiche del Jobs act abbiano sedimentato la precarizzazione del lavoro, poco importi che gli imprenditori venetissimi licenzino senza discriminazione italiani e non nonostante gli incentivi ricevuti dalle aziende sotto l'era Renzi, poco importa lo smantellamento del welfare a livello statale e regionale, poco importa la distruzione del territorio per Prosecco, cave e Pedemontana, poco importa che non esisti un reddito garantito per chi non riesce ad arrivare a fine mese: l'importante è incanalare tutta la rabbia nei confronti dei poveri, "che schifo i poveri". Fanno sorridere i goffi tentativi di Zaia e del suo entourage di passare per i paladini degli ultimi, degli esclusi; chi ha mai visto un amministratore leghista varare politiche sociali vagamente all'altezza delle necessità di veneti e migranti? Ma non preoccupatevi non mancano le responsabilità prefettizie. La prefetta dimostra che, nonostante i proclami, l'unica via in cui crede è quella del grande hub. Altrochè accoglienza diffusa, il sodalizio con le grosse cooperative criminose che gestiscono i centri di permanenza è la strada maestra che la rappresentante del governo ha deciso di percorrere, e da cui non ha alcuna intenzione di discostarsi. Quelle cooperative che non hanno nessuna intenzione di promuovere una gestione diversa, perché sui numeri grandi ci guadagnano e anzi come sciacalli si gettano sul prossimo hub in cui poter organizzare una struttura da veri kapò. Sulla pelle di chi è costretto a viverci là dentro, sulle spalle dell'intera collettività. Pensare di chiamare accoglienza il ghettizzare quasi cento persone in un'ex polveriera sperduta è da folli o da stronzi. Due Lega, due facce della stessa medaglia. Da un lato le politiche razziste del populismo di destra, dall'altro la rappresentanza delle politiche securitarie del Governo, dell'Europa, Frontex, gli accordi infami con la Turchia... E poi c'è chi in questa trappola ben architettata ci sguazza, e qualche facilone ci casca: entrambi i casi ottimamente rappresentati tra i manifestanti di Volpago. Chi ha sfilato in quel corteo è nemico perché alla maggior parte di loro non manca nulla, chi ha sfilato è nemico perché bisogna smetterla di giustificare qualunque tipo di razzismo, chia ha sflato è nemico perché non ha mai voluto riconoscere il responsabile vero del nostro impoverimento. Esistono decine di esempi di un'accoglienza sostenibile per tutti, per i ragazzi che arrivano e per i vicini di casa: appartamenti, piccoli nuclei di persone a cui venga data la possibilità di conoscere realmente il territorio, invece di ghetti inumani in cui ammassare corpi. Ci sono progetti che vengono portati avanti gratuitamente da associazioni e cittadini, anche noi al CSO Django e alla Casa dei Beni Comuni lo facciamo ogni giorno con l'opificio Talking Hands, la Palestra Popolare Hurricane, la scuola d'italiano Fuoriclasse, il dormitorio Caminantes. Esperienze importanti per tutti, indigeni o non indigeni. Alla miseria dell'inferno a cui alludeva lo striscione di Volpago e al tacito consenso riscosso all'interno del corteo opponiamo i nostri progetti, le esperienze quotidiane, la lotta dal basso contro l'alto: siamo gli anticorpi a pogrom, odio, paura, questo il nostro programma per la sicurezza...di restare umani!".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parroco si scaglia contro lo striscione di Nervesa: "Bestemmia contro l'uomo e contro Dio"

TrevisoToday è in caricamento