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Cronaca Mogliano Veneto

Omicidio di Egle Bellunato, il compagno si dichiara innocente

Racconta che a scagionarlo potrebbe essere proprio l'amico con cui era a fare la spesa. Ma questo non convince ancora del tutto la polizia

È ancora avvolta nel mistero, a più di una settimana dalla tragedia, la barbara fine in Africa di una volontaria italiana, la 74enne Egle Bellunato, vicentina ma originaria di Mogliano Veneto, trovata sgozzata nella sua casa ad Amasaman, villaggio del Ghana a 20 km dalla capitale, Accra.

L'OMICIDIO

In carcere con l'accusa d'averla uccisa - ma lui si è proclamato subito innocente - c'è il suo compagno, il vicentino Luigi Serradura, 62 anni, che aveva lasciato moglie e due figli in Italia per trasferirsi 4 anni fa in Ghana e condividere con Egle, lì già da un anno, questa missione umanitaria: aiutare i più bisognosi, dare una scuola, un ospedale, un pozzo d'acqua ai bambini e alle madri che lì non hanno nulla. Nell'amata Africa però l'anziana ha trovato la morte più feroce.

Inizialmente si era pensato ad una rapina finita male: dalla casa sono spariti due cellulari e un computer. Il figlio della donna, Giovanni Manzardo, un impiegato residente a Bologna, ha riferito peraltro della strana somiglianza con un altra tentata aggressione in casa che la madre aveva subito un anno fa "da parte di due ghanesi". Ma la polizia locale ha per ora scartato la pista delle bande criminali, accentrato i sospetti su Serradura. Per un motivo soprattutto: l'uomo ha detto di aver scoperto il delitto il 29 ottobre; ma l'avrebbe denunciato alla polizia solo il giorno successivo, il 30. Prima di essere portato in carcere il vicentino è riuscito a mettersi in contatto con la moglie, Uliana Moressa, a Solagna (Vicenza), e con il figlio della nuova compagna, Giovanni Manzardo, per chiedere aiuto. La vicenda appare un rompicapo, ed è resa più misteriosa dal fatto che in Italia la notizia - comparsa sui media del Ghana l'1 novembre - e' arrivata solo ieri, rimbalzando dai siti di news africani. Serradura sostiene che al momento dell'omicidio si trovava fuori con un amico. Al suo rientro avrebbe trovato la porta socchiusa e la stanza in disordine, poi a terra il cadavere della donna raggiunta da diverse coltellate. Racconta inoltre che a scagionarlo potrebbe essere l'amico italiano con cui era a fare la spesa. Non è chiaro se anche quest'uomo abbia o meno assistito alla scoperta del cadavere.

Particolare sconcertante è infine una foto rilanciata dai media ghanesi in cui Serradura, in canottiera e scarpe da ginnastica, è ritratto mentre prega ai piedi del corpo martoriato della compagna. Uno scatto probabilmente 'rubato' da qualcuno entrato nella casa nell'immediatezza del fatto assieme alla polizia, e poi venduto a qualche giornale. L'ambasciata italiana in Ghana sta seguendo da vicino la vicenda, e ha messo a disposizione del connazionale un avvocato e un interprete. Dall'Italia, il primo a giurare sull'innocenza di Serradura è proprio il figlio della donna. "Sono certo - dice Manzardo - che è estraneo ai fatti. E' un uomo assolutamente di buon cuore e voleva molto bene a mia madre. In questi anni lei mi ha sempre detto di essere felice con lui e non ha mai fatto cenno a episodi violenti". Manzardo ha anche precisato che la madre - divorziata dal primo marito nell'80 e poi legatasi allo scrittore e giornalista Deliso Villa, poi deceduto - viveva del solo assegno mensile datole dopo il divorzio, pari a circa 400 euro.
 

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