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Cronaca Borgo Mestre / Via Ghirada

Omicidio di via Ghirada, la difesa punta sull'incapacità di intendere e volere

Il processo a carico di Bruno Magri, accusato di aver ucciso il padre Roberto a coltellate, inizia giovedì 7 novembre. Dopo l'esito della consulenza di parte ora anche il giudice potrebbe chiedere la perizia psichiatrica

Inizia giovedì 7 novembre il processo a Bruno Magri, il 21enne trevigiano accusato di aver ucciso il padre Roberto di 55 anni, lo scorso 17 gennaio nella loro abitazione di via Ghirada.

L'OMICIDIO

Secondo quanto riporta La Tribuna di Treviso, dopo aver respinto la richiesta della difesa di rito abbreviato condizionato all'esame psichiatrico, potrebbe essere il giudice stesso ora a disporre la perizia. La consulenza di parte commissionata dalla difesa avrebbe infatti accertato una parziale incapacità di intendere e volere del 21enne al momento del delitto.

NO AL RITO ABBREVIATO

Secondo le indagini Bruno, accusato di omicidio aggravato dalla crudeltà e dal vincolo di parentela, avrebbe aggredito il padre al culmine di una discussione nata da una provocazione del manager 55enne, che avrebbe apostrofato il figlio con il termine "principino". Proprio l'uomo avrebbe per primo ferito con un coltellino lo studente, che avrebbe reagito impugnando una lama e colpendo ripetutamente il padre, con il quale avrebbe avuto tutt'altro che un bel rapporto.

Almeno una decina, secondo l'autopsia, sarebbero i fendenti che hanno ucciso Roberto Magri, che sarebbe stato ancora vivo quando il figlio uscì per recarsi al pronto soccorso e farsi medicare le ferite. A chiamare i soccorsi era stata la madre di Bruno Magri, di ritorno dal lavoro, alla quale il figlio aveva confessato di aver commesso "qualcosa di molto grave".

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