Roberto Magri è morto in pochi minuti, dopo aver ricevuto dieci coltellate dal figlio.

E' questo il primo esito dell'autopsia eseguita dal medico legale Massimo Montisci sul corpo dell'ex manager trevigiano, ucciso giovedì 17 gennaio dal figlio Bruno nel corso di un violento litigio.

Molto probabilmente, sebbene sia difficile stabilirlo con certezza, Magri non avrebbe potuto essere salvato nemmeno da soccorsi tempestivi.

La vittima è morta sette-otto ore prima del ritrovamento, quindi intorno a mezzogiorno, principalmente a causa di una ferita al polmone, che ha provocato un edema polmonare, e di un fendente a un'arteria, che la ha recisa innescando uno choc emorragico.

Questi primi risultati, che aggiungono nuovi tasselli alla ricostruzione di quanto avvenuto quel pomeriggio nell'abitazione di via Ghirada, sembrano confermare, da un lato, l'ipotesi di reato dell'omicidio volontario con l'aggravante del vincolo di parentela e, dall'altro, escludere sia la premeditazione che l'eccesso colposo di legittima difesa.

Spetta comunque alla Procura vagliare gli elementi emersi dall'esame autoptico ed esprimersi in merito.