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Cronaca Borgo Mestre / Via Ghirada

Omicidio di via Ghirada a Treviso: la ricostruzione della lite

Durante la deposizione resa nella notte, Bruno Magri avrebbe parlato di una sua "reazione" alla violenza del padre Roberto. Al pronto soccorso, dopo l'uccisione del genitore, il 21enne ha dichiarato di essersi ferito da solo

Nuovi particolari emergono sul parricidio di via Ghirada avvenuto giovedì sera.

Da quanto emerso, la lite tra il figlio, Bruno Magri, e il padre Roberto sarebbe scoppiata fin dal pomeriggio. I due sarebbero venuti alle mani in cucina e nel corso dello scontro sarebbero spuntati fuori i coltelli, ritrovati più tardi in un bidone.

Durante la deposizione fatta nella notte, Bruno avrebbe ammesso l'omicidio e parlato di una propria "reazione" a una provocazione del padre.

Il ragazzo avrebbe inferto le prime coltellate al padre in cucina, poi lungo le scale che conducono alla cantina, dove poi Roberto è morto dissanguato.

Bruno si sarebbe successivamente liberato della maglietta sporca di sangue e avrebbe eliminato le altre tracce rosse, per poi recarsi al pronto soccorso e farsi medicare le ferite riportate alle mani. Qui il 21enne avrebbe spiegato ai medici di essersi ferito da solo.

Una volta a casa lo studente ha telefonato alla madre dicendole di aver combinato una cosa molto grave. Agli inquirenti il giovane avrebbe spiegato che pensava di aver "solo" ferito il padre, non di averlo ucciso.

Molti punti restano ancora da chiarire sulla vicenda, a partire dall'ora del decesso di Roberto Magri e dal numero effettivo delle coltellate inferte da Bruno. Oscuro anche il movente e le ragioni della lite.

Non è poi certo che sia stato il figlio a colpire per primo il padre, così come resta da stabilire se Bruno abbia lasciato l'abitazione quando il Roberto era già morto o se lo abbia lasciato in garage agonizzante.

Alcuni dubbi potranno essere fugati solo dall'autopsia, disposta dal pm per lunedì prossimo, giorno in cui avverrà anche l'interrogatorio per la convalida dell'arresto.

Nel frattempo Bruno Magri, accusato di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela, si trova piantonato all'ospedale Ca' Foncello. Prima di essere trasferito nel carcere di Santa Bona i medici dovranno verificare le sue condizioni psico-fisiche.

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