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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Gara ippica "truccata" da Cosa nostra, driver trevigiano arrestato

Mauro Parussati, 24enne di Castelfranco Veneto, si trova ai domiciliari. Il giovane è tra le 91 persone colpite da ordinanza di custodia cautelare nella maxi inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Palermo

Maxi blitz eseguito all'alba di oggi dalla guardia di finanza di Palermo in tutta Italia: con 89 arresti è stato colpito il vecchio clan mafioso dell'Acquasanta. In particolare sono finiti in manette gli eredi dello storico clan dei Fontana, che anni fa si erano trasferiti in Lombardia dove gestivano il business della vendita del caffè. Eseguiti anche sequestri per 15 milioni di euro. Sulla cosca dell'Acquasanta già Giovanni Falcone, aveva indagato negli anni Ottanta, in piena guerra di mafia. In carcere gli eredi del capoclan Stefano Fontana: i fratelli Gaetano (44 anni), Giovanni (42 anni) e Angelo Fontana (40 anni), i figli di Stefano Fontana, ritenuto uno dei fedelissimi del capomafia Totò Riina.Arrestata anche la figlia del boss dell'Acquasanta, Rita, e la moglie, Angela Teresi. Gli eredi dei Fontana si erano trasferiti in Lombardia dove gestivano degli investimenti delle cosche mafiose, in particolare nella torrefazione.

L'epicentro del blitz tra Palermo e Milano. Ma operazioni sono state effettuate - oltre che in Sicilia e Lombardia - anche in Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania. L'operazione è stata chiamata "Mani in pasta". Sono stati impegnati - dalle prime luci dell’alba - 500 uomini delle Fiamme Gialle, con l’appoggio di un mezzo aereo e di unità cinofile addestrate per la ricerca di armi, stupefacenti e valuta. I militari hanno così dato esecuzione a ordinanze di custodia cautelare e sequestro preventivo, emesse dal Gip presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Tra gli arrestati anche Daniele Santoianni, l'ex broker di una società fallita che si era reinventato concorrente del Grande fratello 10: sarebbe parte di un ingranaggio importante della grande macchina di riciclaggio architettata fra Palermo e Milano dai rampolli del clan Fontana.

TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI

Tra i pm che hanno coordinato la maxi inchiesta anche Roberto Tartaglia, il nuovo vicecapo del Dap. L'indagine, molto complessa, è stata coordinata dal Procuratore capo di Palermo, dall'aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise, Dario Scaletta e, appunto, dall'ormai ex pm della Dda di Palermo, Roberto Tartaglia, oggi il numero due del Dap.

Interessata dall'inchiesta anche la Marca. Nella lista di indagati c'è anche un 24enne di Castelfranco Veneto, Mauro Parussati, residente nella zona di Borgo Padova. Il giovane, conosciuto nell'ambiente dell'ippica come driver, si trova attualmente ai domiciliari.

Parussati, in concorso con altri due indagati (Giovanni Ferrante e Giulio Biondo) è accusato, in base all'ordinanza del giudice, di aver condizionato fraudolentemente l’esito di una gara ippica nel settore del trotto, in particolare la seconda corsa in programma il 22 luglio 2018 presso l’ippodromo di Modena. Lo scopo era quello di raggiungere un risultato diverso da quello derivato dal corretto e leale svolgimento delle competizioni "incorrendo--si legge nell'ordinanza del giudice- del reato di truffa aggravata ai danni del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali in relazione agli artificiosi esiti delle corse, con conseguente vantaggio economico per i sodali scommettitori e relativo danno per l’ente pubblico".

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