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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Vittorio Veneto

Omicidio di Paolo Vaj, al momento della morte il 57enne era ubriaco

Questo raccontano i test tossicologici effettuati sul cadavere dell'uomo, assassinato la notte tra il 18 e il 19 luglio scorsi a Vittorio Veneto. In cella sono tutt'ora la compagna 52enne Patrizia Armellin e la 24enne di origine siciliana Angelica Cormaci

Quando è stato ucciso Paolo Vaj aveva in circolo tra i 120 e i 123 milligrammi per decilitro di etanolo. Il 57enne era insomma completamente ubriaco. A causa del deperimento dei tessuti non è possibile invece stabilire se l'uomo abbia avuto o meno un infarto miocardico dato che non sono stati rilevate gli enzimi indicatori di una crisi di cuore. Questo raccontano i test tossicologici effettuati sul cadavere dell'uomo, assassinato la notte tra il 18 e il 19 luglio scorsi. Secondo il sostituto procuratore Davide Romanelli ad ammazzare Paolo Vaj sarebbero state la compagna 52enne Patrizia Armellin e la 24enne di origine siciliana Angelica Cormaci. Per il pubblico ministero si sarebbe trattato di un omicidio premeditato, come confermerebbero i messaggi scambiati tra le due, che al momento sono recluse in custodia cautelare nel carcere della Giudecca di Venezia, nei giorni precedenti all'omicidio e persino la mattina prima.

I test tossicologici confermano le indicazioni che erano emerse al momento dell'autopsia: Vaj, che stando ai risultati del post mortem sarebbe morto a causa di uno schiacciamento toracico che ha provocato una asfissia, avvenuto quando le donne gli si sarebbero messe sopra durante una collutazione, era ubriaco e quindi in una condizione di "minorata difesa". Particolare questo che vale una aggravante alla già pesante contestazione, per ora solo provvisoria, di omicidio volontario premeditato.

Nel sangue dell'uomo sono stati misurati valori molto alti di etanolo. Quella concentrazione di alcol, si legge nella relazione che accompagna i tossicologici, si associa a "mancanza di coordinamento, equilibrio instabile, parola inceppata, prolungata reazione a stimoli visivi e sonori. In quelle condizioni prevale l'azione depressiva sui centri motori, con perdita di autocontrollo, disturbi dell'equilibrio, disturbi motori". "I movimenti - continua la relazione - appaiono grossolani, il paziente è insicuro nella deambulazione e nella stazione eretta. Si registrano deficit delle prestazioni intellettuali con restringimento del capo di coscienza, riduzione dei tempi di reazione, torpore psichico , sonnolenza fino al sonno profondo".

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