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Cronaca

Il piano cave in approvazione, Zanoni: "Salviamo gli ultimi campi"

l 21 gennaio è scaduto il termine per presentare le osservazioni relative al piano regionale per l’attività di cava, approvato il 4 novembre

Il 21 gennaio è scaduto il termine per presentare le osservazioni relative al piano regionale per l’attività di cava, approvato il 4 novembre 2013 dalla Giunta. La Regione Veneto prevede per la sola provincia di Treviso 17 milioni di metri cubi di ghiaia da scavare in dieci anni e in tutto il Veneto saranno 36 i milioni di metri cubi escavabili.

L’eurodeputato Pd Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo e Presidente del Gruppo Paeseambiente che ieri ha presentato le proprie osservazioni, ha affermato: «I Comuni vengono  completamente esclusi da ogni possibilità di partecipare all’elaborazione delle previsioni pianificatorie e vengono esautorati, in modo illegittimo, di un loro diritto. Il Piano impedisce agli amministratori più vicini ai cittadini di esercitare la loro funzione, sia per tutelare il territorio che per far sentire la voce degli abitanti. Siamo alla follia! Abbiamo vissuto 31 anni con la Legge regionale 44/1982 senza mai dotarla di un Piano e ora si vuole approvare un Piano che si basa su una nuova legge che ancora deve essere approvata. Sul piano strettamente pratico, inoltre, con le scorte attuali di ghiaia, non sarebbe necessario prevedere alcuna nuova autorizzazione ad attività estrattive, neppure dando per valido il fabbisogno esagerato ipotizzato dalla Regione che non tiene conto della realtà attuale ma si basa su calcoli e interpolazioni di dati passati. Solo per fare un esempio, per sabbia e ghiaia il fabbisogno, comunque sovrastimato, calcolato per dieci anni da ricavare dalle cave è di 60 milioni di metri cubi pur essendoci già scorte di 86 milioni di metri cubi».

Ad essere più colpite dal Piano Cave saranno le provincie di Vicenza e Treviso. In particolare, nel mirino delle possibili escavazioni, per quanto riguarda la Marca, c’è tutta l’area che va dalla periferia nord di Treviso fino al Montello e dal Piave al Muson. La Regione ha stabilito che, almeno per quanto riguarda la sabbia e la ghiaia, non si potranno aprire altri siti estrattivi ma si potrà prelevare da cave già aperte senza alcun limite.

«Mi auguro per il bene del Veneto e dei suoi abitanti che le ipotesi di scavare ancora e di estromettere i Comuni dalle scelte vengano archiviate come clamorosi errori - ha concluso Zanoni - Il Piano deve procedere nel suo iter di approvazione facendo proprie le osservazioni che arrivano da tutto il territorio e mettendo al primo posto la tutela ambientale».

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