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Documenti falsi per entrare in Italia, banda ghanese sgominata dalla polizia

Operazione della squadra mobile di Pordenone: un arrestato e quattro denunciati, tra cui un africano che viveva a Gaiarine. La tariffa prevedeva un costo di 6mila euro a chi voleva illegalmente entrare nel nostro Paese, comodamente in aereo

Quattro denunciati e una persona arrestata. Questo il bilancio di un'operazione della polizia di Pordenone che ha sgominato una banda specializzata nel favorire l'immigrazione di cittadini africani, attraverso la falsificazione di documenti. L’indagine della squadra mobile ha interessato la locale comunità ghanese, individuando una persona, proveniente sempre dal Ghana, in grado di far giungere in Italia e nei Paesi dell’Unione Europea, cittadini africani predisponendo falsa documentazione, dai visti ai passaporti, per assicurarne l’ingresso illegale, con il pagamento di ingenti somme di denaro.

La banca operava da almeno due anni ed era gestita da un ghanese regolarmente soggiornante a Pordenone, referente per la propria comunità, in grado di far giungere dal continente africano connazionali privi dei requisiti di ingresso falsificando materialmente i documenti di viaggio, con tariffario pari a euro 6mila escluse le spese per il viaggio aereo, pagamenti illeciti effettuati tramite i circuiti internazionali di transfer-money, somme autoriciclate in Ghana attraverso investimenti immobiliari. Esisteva una vera e propria tratta di persone sulla rotta Accra- Instanbul – Bologna, ma anche Parigi o Amsterdam oltre che aeroporti dislocati in altri paesi dell’Unione Europea.

Al riguardo, il G.I.P. nella propria ordinanza cautelare ha precisato come “…da due anni a questa parte sia organizzato l’ingresso in Italia ovvero in Germania o di altri paesi del Nord Europa di connazionali dal Ghana, collaborando con almeno un complice in Ghana nel gestire a fine di profitto un traffico di esseri umani che per quanto non desti allarme provocato dai viaggi attraverso il Sahara e via mare tramite i tristemente noti barconi, essendo riservato a coloro che si possono permettere un trasporto via aerea, desta ugualmente se non maggiore motivo di censura, rappresentando un traffico più sofisticato e di alto livello criminale, con falsificazione di documenti e ramificato in tutta Europa”. Le positive risultanze investigative hanno quindi determinato la Procura di Pordenone a richiedere ed ottenere ordinanza di custodia cautelare in carcere per favoreggiamento dell’immigrazione illegale pluriaggravato in concorso) nei confronti di:
- NKETIA Ben nato in Ghana il 31.12.1989, incensurato, regolare, operaio in un mobilificio della provincia. Indagati per gli stessi capi d’imputazione, risultano indagati, a vario titolo, i seguenti altri 4 cittadini ghanesi:

1) Y. A. , residente ad Azzano Decimo (PN) indagato libero, cittadino italiano, privo di precedenti penali e di polizia;
2) B. A., residente a Gaiarine (Tv), indagato libero, con precedenti per resistenza a P.U. e rifiuto di generalità, in possesso di carta di soggiorno a tempo indeterminato;
3) T. A. O., residente a Pordenone , indagato libero, privo di precedenti, in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo;
4) A. C. B., domiciliata a Sedico (BL), indagato libero, in possesso di permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

Il titolare di una ex agenzia di viaggi è stato sottoposto a perquisizione domiciliare sempre disposta dalla Procura della Repubblica di Pordenone titolare dell’inchiesta. Nel corso delle perquisizioni, ad ulteriore riscontro dell’illecito traffico di immigrati dall’Africa verso l’ Unione Europea, sono stai rinvenuti e sequestrati numerosi passaporti di nazionalità ghanese e patenti di guida italiane, verosimilmente documenti tutti contraffatti ritraenti le effigi di persone di origine africana ed indiana. Rinvenuti e sequestrati anche pacchi e buste di corrieri internazionali, con recapiti da e verso il Ghana, utilizzati per recapitare i falsi documenti alle persone da introdurre illegalmente in Italia.

Il Questore della Provincia di Pordenone dr. Marco Odorisio ha contestualmente fatto avviare dal locale Ufficio Immigrazione la procedura di revoca del permesso di soggiorno nei confronti dei 4 indagati ghanesi e per quinto indagato che nel frattempo aveva ottenuto la cittadinanza italia il Questore ha disposto l’avvio del procedimento per la decadenza dalla stessa.

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