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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Palpava le amichette del figlio con il pretesto del nascondino

Ha avuto luogo l'udienza preliminare del processo al professionista accusato di aver molestato le amichette del figlio, appartandosi con loro durante giochi di gruppo

È accusato di violenza sessuale su minori un insospettabile professionista trevigiano di 41 anni, che con la scusa di giocare a nascondino o di cercare un giocattolo in un armadio, si appartava con le amichette del figlio, tra i 9 e gli 11 anni di età, per poi palparle nelle parti intime.

Sono diversi gli episodi contestati all'uomo, tra il 2004 e il 2009, nell'udienza preliminare di venerdì 2 dicembre. L'ultimo, quello che ha fatto emergere l'intera vicenda, porta la data 16 maggio 2009. Quel giorno in casa del professionista si festeggiava il compleanno del figlio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il quarantunenne, con il pretesto di andare a cercare un giocattolo in un armadio al piano superiore, si sarebbe appartato con un'amica del figlio, di 11 anni, e le avrebbe toccato ripetutamente il sedere, infilandole la mano nelle mutandine e baciandola in bocca.

La bimba, visibilmente scossa, era poi corsa piangendo al piano di sotto, raccontando ai genitori l'accaduto. Allora un'altra bambina, che all'epoca dei fatti aveva 9 anni, aveva ammesso di essere stata oggetto di attenzioni da parte dell'uomo, sempre quel giorno: mentre giocavano  nascondino, il padre dell'amico le avrebbe toccato il sedere e le parti intime.

Dalle indagini era poi emerso che questa bambina e la sorellina, figlie di amici di famiglia, da anni sarebbero state vittime delle attenzioni del quarantunenne, al quale sono contestati palpeggiamenti, mai atti sessuali completi, avvenuti durante giochi di gruppo o situazioni nelle quali riusciva ad appartarsi con le bambine.

Le tre piccole, ascoltate dal perito, sono state giudicate non suggestionabili e i loro genitori si sono costituiti parte civile. Venerdì il gip ha rigettato la richiesta di rito abbreviato, condizionato a perizia psichiatrica, presentata dalla difesa del quarantunenne, che da parte sua si è sempre proclamato innocente.

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