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Cronaca

Emergenza sbarchi, tra mercoledì e giovedì 260 migranti in Veneto

L'annuncio arriva dalla Prefettura di Venezia. Saranno divisi 37 per provincia, tranne il Veneziano che ne accoglierà uno in più

TREVISO Arriveranno nella giornata di mercoledì da Palermo 150 profughi in Veneto, al posto dei cinquanta he erano stati programmati martedì in partenza da Catania. A darne annuncio è la Prefettura di Venezia in seguito alla circolare emessa dal Ministero dell’Interno. Nella giornata di giovedì sono inoltre preannunciati ulteriori arrivi di 110 persone, provenienti rispettivamente da Napoli (50) e da Messina (60). Pertanto, tra mercoledì e giovedì giungeranno 260 migranti in Veneto assegnati nella misura di 37 unità per ciascuna provincia, salvo Venezia che ne riceverà 38.

“Servono maggiori controlli sulle operazioni di accoglienza. In un periodo di crisi come quello che ancora stiamo vivendo, non vorrei che infiltrazioni pericolose andassero a creare un business ‘non trasparente’ – ha commentato il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro -: la gestione di queste persone non deve diventare una ‘miniera d’oro’ per nuovi ‘delinquenti’ che andrebbero a minare e infangare la qualità, la professionalità e la preparazione delle nostre associazioni e cooperative di accoglienza”. 

Intanto il consiglio comunale di San Biagio di Callalta, nella seduta del 30 aprile, ha approvato l’ordine del giorno predisposto dall’Amministrazione Cappelletto con cui esprime totale e ferma contrarietà all’ipotesi di poter ospitare nel territorio comunale una tendopoli per la gestione dell’emergenza profughi. “Come avevo già avuto modo di evidenziare appena circolata la notizia – spiega il sindaco Alberto Cappelletto – riteniamo che questa soluzione sia del tutto inadeguata per fronteggiare l’emergenza, considerate le prevedibili problematiche connesse alla sicurezza di tali strutture destinate inevitabilmente a trasformarsi in centri di disagio sociale e degrado anche sotto il profilo igienico-sanitario. Per questo ci siamo fatti promotori di un ordine del giorno che esprimesse la contrarietà della nostra comunità”.

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