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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cinquanta profughi nella Marca, attesi altri duecento

Una cinquantina quelli giunti a Treviso nelle ultime ore, ma dovrebbero arrivare altri due contingenti da cento ciascuno. In 14 "ospiti" dai carabinieri

TREVISO Cinquanta sono già arrivati, ma presto ne giungeranno altri duecento. Provengono dal Nord Africa e nelle ultime ore sono giunti a Treviso, ma alcuni sono temporaneamente “ospiti” in caserma dei carabinieri. La Prefettura avrebbe già trovato una sistemazione per i 23 migranti arrivati lunedì tra le strutture della Caritas di Treviso e Vittorio Veneto e altre sedi di cooperative sociali, ma per altri 27, giunti invece martedì, si sta cercando una soluzione. Quattordici, al momento, si trovano dai carabinieri a Montebelluna. Per gli stranieri sarebbe stata individuata l'ex caserma Salsa di Treviso, dove dovrebbero essere ospitati in 130.

Ciò che preoccupa le istituzioni sono più che altro gli ulteriori arrivi previsti, ovvero due contingenti da cento persone ciascuno provenienti da Messina e da Vibo Valentia. Nel frattempo un insegnante di stria e filosofia del liceo classico di Treviso ha voluto aprire le proprie porte di casa sua a Povegliano a sei giovani profughi provenienti da Nigeria e Gambia, arrivati nei giorni scorsi. Si tratta di persone che hanno tra i 20 e i 30 anni assistite da una donna trevigiana disoccupata assunta dall’insegnante, Silvio Calò, affinchè lui possa continuare a lavorare.

Un altro cittadino, di Ponte di Piave, ha ospitato nove profughi. Il sindaco Paola Roma, appena appresa la notizia dell'accoglienza presso una abitazione di Borgo Rinaldini ha informato le forze dell'ordine, gli uffici tecnici competenti e l'Ulss. «In quell'abitazione non ci sono le condizioni affinchè quelle persone vengano ospitate secondo le garanzie di sicurezza e le norme igienico-sanitarie - ha spiegato il primo cittadino - . In qualità di sindaco, ho il dovere di far rispettare la legge e non posso acconsentire alla dimora di quel numero di persone. Per quella struttura, non ci sono documenti che attestino l'idoneità dei locali».

“Renzi e Alfano sappiano – dice invece il Governatore del Veneto – che la mia non è una battaglia di sole parole e se non ci credono devono solo aspettare le ore necessarie per la definizione, anche giuridica, di una serie di atti concreti, formali, legittimi, incontrovertibili. Giù le mani dagli appartamenti e dagli hotel nelle zone turistiche del Veneto. Fonti attendibili mi hanno informato che 100 profughi si stanno sistemando in appartamenti privati a Eraclea e che altri 380 sono in arrivo in altre località. La rappresaglia di Renzi e Alfano contro il Veneto è scattata. Risponderemo con atti formali".

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