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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Profugo ospite all'ex caserma Serena arrestato per spaccio

Lo straniero, un trentenne, è stato sorpreso ai giardini di Porta Altinia a Treviso mercoledì pomeriggio dai carabinieri

TREVISO Quando si è accorto che le forze dell'ordine lo stavano osservando, ha cercato di liberarsi della droga. Troppo tardi, perchè i carabinieri stavano seguendo i suoi movimenti. Sono scattate le manette per un profugo di trent'anni, ospite all'ex caserma Serena tra Treviso e Casier

Una struttura che accoglie migranti e sulla quale non sono mai mancate le polemiche. Il giovane migrante è stato ammanettato dai militari dell'Arma ai giardini di Porta Altinia, a Treviso, mercoledì pomeriggio, dopo essere stato sorpreso con della marijuana. "Se sarà accertato che questo straniero è un pusher dovrà essere rimandato da dove è venuto - ha commentato il sindaco di Treviso Giovanni Manildo - Mi farò promotore affinché la richiesta d’asilo se concessa prima della sentenza definitiva venga revocata se fosse dichiarato colpevole".

"Chiederò a Prefetto e Questore - aggiunge il primo cittadino - che tutti gli accertamenti vengano eseguiti in tempi rapidissimi. Treviso è una città accogliente ma l’accoglienza ha le sue regole che devono essere rispettate. Qui c’è posto solo per richiedenti asilo, persone che fuggono dalla guerra, non certo per i delinquenti. Accoglienza non è sinonimo di lassismo - conclude Manildo -. E quanto accaduto finga da monito a tutte le persone ospitate nella caserma". 

“Spero che il ministro Alfano, quando avrà finito di gongolare per il trasferimento di poche decine di clandestini in altri Paesi d’Europa, si occupi di cancellare i ghetti che il Governo in questi mesi ha creato in Veneto – ha commentato invece il governatore Luca Zaia -. E visto che c’è, dovrebbe proporre al suo Governo di modificare la legislazione corrente per evitare situazioni barzelletta come questa, per cui se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere”. “E non basta – aggiunge Zaia -, perché al danno provocato da un soggetto mantenuto da settimane a spese della collettività, si aggiunge la beffa. Stante la normativa vigente, nel processo per direttissima il magistrato si è visto costretto ad applicare le leggi colabrodo che vado denunciando da tempo: risultato, il 30enne è stato rimesso in libertà e “condannato” all’obbligo di dimora. Dove? Alla caserma Serena ovviamente, a spese nostre, e da là, c’è da scommetterci, difficilmente potrà essere spostato”.

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